Seconda serata della Heiva I Tahiti, il principale concorso di ’ori Tahiti, la danza polinesiana.
Due gruppi in categoria Hura Ava Tau, amatori, passano sul palco questa sera, lo storico Heihere dalla vicina isola di Mo’orea e il nuovo gruppo Hi’o-atea.
Due cori, i Tamari’i Rapa No Tahiti in categoria Tārava Tuha’a Pae, il Pupu Himene Tamari’i Vairao in Tārava Tahiti.
Il tema del gruppo Heihere scritto da Heipua Teariki Bordes è ’Āvei, il tentacolo della piovra Taumata fe’e fa’atupu hau, simbolo dell’isola di’’Aimeho, antico nome di Mo’orea, che con i suoi due tentacoli, quello del Pō e quello dell’Ao, l’oscurità e la luce, ci racconterà la storia del legame fra i due gemelli e le radici della terra, il cielo e l’oceano polinesiano. Lo spettacolo inizia raccontando l’atto d’amore che ha generato i due figliuoli, l’attesa, durante la quale il padre costruisce la casa per la famiglia, la loro vicinanza alla natura, lui abile rematore e surfista, lei dalla grazia e dalla bellezza disarmanti.

La morale è una sola:

E fārerei tō tai ‘e tō uta i te muriavai o te ora
Il popolo del mare e quello della terra si incontrano nella foce della vita
‘Ia vai hono au noa rāua
Che tutti e due vivano in armonia
I raro a’e i te marura’i o te ao mārama…
Sotto la protezione dello spazio luminoso
‘Ia aupuru maita’i ‘outou nā puna to’otoru
Abbiate cura di queste tre matrici
Punatai… punavai… ‘e punareva…
La matrice dell’oceano… quella terrestre… e quella celeste
‘Ia riro tō uta, tō tai ‘e tō te ra’i, ‘ei hō’ē…
Che i tre popoli dimorino uniti
Hō’ē mana’o, hō’ē fā, hō’ē reo… E mana ai…
Un solo pensiero, un solo scopo, una sola parola… E tutto si compirà…

Bella la formula di saluto in entrata di questo gruppo:

Tāhopu ’o Heihere i ni’a i te tahua ’o To’atā
Heihere si inchina con rispetto sulla piazza di To’atā
Raro a’e i te ra’i huihui o Rūmia …
Sotto il cielo luminoso di Rūmia…
(Rūmia è la conchiglia con la quale il dio Ta’aroa ha creato la volta celeste.)
’Anapanapa nā hui fetū o Te Matau a Māui …
La costellazione dell’amo di Māui scintilla…
(La costellazione dello scorpione in Polinesia viene considerato l’amo del dio Māui, con il quale pescò le varie isole)
E Maui iti ē, Maui noho noho i te ra’i ātea
Il piccolo Māui, Māui che dimora nel cielo lontano
’A tu’u te matau, ‘a hī te ’ite ’e te pa’ari o te ’anotau tupuna
Lancia il tuo amo, pesca il sapere e la saggezza dei tempi dei nostri antenati
Nō te fa’aora te tino ’e te vārua o te u’i hou o Papa Fenua …
Per ridare vita al corpo e all’anima della nuova generazione della Terra Madre…

Bella la descrizione della notte degli amori:

Tauhani.
Abbracci.
’Ua ’ati te ari’i nui o te pō
La regina della notte (la luna) è piena
Te pō tauhani o nā ipo
É la notte degli abbracci per gli amanti
Te pō mārei o te here
La notte dell’amore che lega
Hurihuri nā tino tāvai mono’i ahi
I corpi unti di mono’i (olio di cocco), rotolano
Mārie tō rima mirimiri
Le mani scivolano dolcemente
Vehi nā taure’a i te no’ano’a hei
Il profumo delle loro corone (di fiori che si portano sulla testa) li avviluppa
Pina’ina’i te reo iti o te here
La dolce voce dell’amore echeggia
’Ua veteatea, ’oti’ati’’a, pātītī…
Impennarsi, alzarsi e vibrare…
He’e tāhopu nā vārua hono
Le loro anime unite s’inclinano con rispetto
Ta’i navenave o nā taure’a…
Rumori voluttuosi dei giovani…
Tōpatapata te hau o te here…
Gocce imperlate d’amore…

Puta anuanu atu ra nā tino taure’a…
I corpi dei giovani si raffreddano
Ma’ue nā vāite i te reva teitei…
I loro spiriti volano verso il firmamento…
Rere ri’ māite nā ’pīra’e tea
Due sterne bianche dal volo fiducioso
I te tua o te ra’i fetū o Rūmia…
Verso la cupola stellata di Rūmia …

Moe rāua ma te moe aitu
Sonno degli déi
Tīpae i te ra’i tuatini,te Ra’i a Tāne
Nel decimo cielo, il Cielo di Tane
Tane, dio della bellezza a cui era consacrato il decimo cielo.
Hopuhopu nā vārua ’oa’oa i te Vai Ora
Le loro anime incantate si immergono nella Via Lattea
Noho ma te hau i Vavau
Dolce soggiorno nella dimora di Tāne
’Umere i te Ao a Tāne…
Omaggio all’Universo di Tāne…

Bella anche la descrizione della nascita e dei preparativi.

Ti’ara’a.
Attitudine.
Tū te metua vahine i roto
La madre si tiene all’interno
Tū te metua tāne i te tua
Il padre si tiene all’esterno
I rōpū, nā ohi tupu īa…
Al centro i giovani germogli…

Nā maeha’a i roto i te ’Ōpū.
I gemelli nel ventre.
I te ’aere o te ’Ōpū
Nello spazio del Ventre
’Ohu ’ohu nā ohi mo’a…
I giovani sacri germogli crescono
Tāviriviri i te tua o Ra’i ’upu… ’Auē! Te mana atua ē…
Sull’arcobaleno dove si innalzano le preghiere… ’Auē! (esclamazione) Il mana (potenza) degli déi…

Fa’ati’a rū te metua tāne i te fare metua.
Velocemente, il padre monta la casa dei genitori.
’Ua ara te metua tāne!
Il padre si risveglia
Fa’ati’a rū atu rā i te fare metua
Costruisce la casa dei genitori senza attendere
Riro a’e rā tōna ivitua ’ei tāhuhu
La sua colonna vertebrale è diventata la trave di colmo
Te ivi ’ao’ao ’ei ’aho
Le sue costole, le travi
Te ’avae ’ei pou
Le sue gambe, i pilastri
Tō rima ’ei hātua
Le sue braccia, la cintura
Tōna mata ’ei māramarama
I suoi occhi, le finestre
Tō rouru ’ei tāpo’i fare
La sua capigliatura ha ricoperto la casa
Te ua tōriri, tōna īa roimata
La piccola pioggia fine raccoglie le sue lacrime
Te oro maire o te poro faré
Il mazzo di felci sospese nell’angolo della casa
’Ei ō faatau-aroha i te ’Ōpū…
La sua offerta per il Clan della famiglia

Tīa’i.
L’attesa.
Te va’u marama, ’ua hope
Le otto lune sono passate
Nā ohi ’ura īa te iva…
La nona appartiene ai giovani germogli sacri…

Fānau maeha’a.
Nascita dei gemelli.
Mū te tai, mū te fenua, mū te ra’i…
L’oceano, la terra e il cielo restano in silenzio
Nā maeha’a iti ē, ’a he’e, ’a he’e mai, ’a he’e mai ra…
Cari gemelli, venite, venite a raggiungerci, venite dunque…
’Eiaha e mata’u… ’Ua ineine te nohora’a…
Non abbiate alcuna paura… La casa è pronta…

’Ōrua, ’o māua īa… ’O māua, ’ōrua īa …
Voi siete noi… Noi siamo voi…
’A tau ’e ’a hiti noa’tu …
Per sempre…

Come si può vedere dal video, questo gruppo ha partecipato dando il massimo, grazie alla maestria dei suoi capi gruppo.
Molto belli i costumi, in particolare il gran costume.

Amaro il testo dei Tamari’i Rapa No Tahiti, cantato con il loro particolare stile rallentato. Nel Tārava cantano di Kaimatua, uomo terribile che andava a caccia dei bambini che gironzolavano sulle montagne per cuocerli nel forno interrato e gustarseli. Un giorno cattura i figli di suo fratello Tepa’itu e se ne nutre. Quando il padre dei bambini scopre cosa abbia fatto Kaimatua lo rincorre e lo trafigge con la sua lancia. L’orco ferito scappa e si strappa di dosso l’arma che lo aveva passato da parte a parte. Tepa’itu si affaccia nell’oceano dall’alto della scogliera e vede gli squali che banchettano, sicuramente stanno divorando il corpo del fratello. Raccoglie i resti dei figli per seppellirli in una grotta. Morale: genitori state attenti, il male è là, non potete sapere in quale momento colpirà. Se avete dei figli state attenti a loro, non lasciateli liberi di gironzolare, non aspettate che siano morti o feriti per reagire!
Umorismo amaro anche per il loro ’Ūtē ’ārearea, canto comico, questa volta è Sākoi che passando vede una ragazzina quattordicenne, Pisu, e cerca di sedurla; la ragazzina gli risponde in malo modo, sottolineando la loro differenza d’età e lui la violenta, senza pensarci troppo. La morale è la stessa: non lasciate le vostre figlie adolescenti in giro per strada, potrebbero avere dei problemi.

Il Pupu Himene Tamari’i Vaira’o presenta lo straordinario luogo Te Ana Fāriu, che si trova in una delle valli di Vaira’o a Vāvī.
A Vāvī la grotta Te Ana Fāriu, viene considerata la protettrice del territorio, oltre ad essere apprezzata perché ricovero degli uccelli del cielo. Simpatico il loro ’Ūtē ’ārearea: un uomo ed una donna si spingono nel fondo della valle di Vāvī in cerca di gamberetti d’acqua dolce, ma la donna ha paura dell’anguilla che la scruta… Divertente come abbiano inscenato l’anguilla, facendo strisciare una donna vestita di nero…

Il gruppo Hi’o-atea balla su testo scritto da Patrick Amaru, uno dei migliori autori in reo Ma’ohi, la lingua polinesiana, che oltre a dare un profondo significato ai suoi testi, gioca con le sonorità della sua lingua. In questo focalizza l’importanza della nonna all’interno della famiglia, figura di riferimento che può diventare scomoda qualora invecchi, ma le sue parole, i suoi gesti si fissano indelebilmente nella mente e nel cuore di figli e nipoti, che porteranno per sempre i suoi insegnamenti, per tutto il corso della loro vita, anche se, presi dalla stanchezza, la rinnegheranno una volta diventata vecchia.
Il fondatore del gruppo ha fortemente voluto questo tema, sostenendo di sentirlo in modo particolare e l’autore del testo ci si è dedicato con tutta la sua abilità. Ho partecipato alle riunioni iniziali di questo spettacolo, ho avuto la fortuna di vederlo germogliare, dando qualche opinione, racchiusa per sempre nelle parole del testo. Non a caso porto alle orecchie due perle che appartenevano a mia nonna, i cui insegnamenti sono rimasti scolpiti nella mia mente, anche se, qualche volta, ci faceva perdere la pazienza. Chi non porta dentro di se la traccia degli ascendenti?
La figura della nonna con la sua scopa artigianale rappresenta la vita come era una volta, quando la famiglia viveva tutta nella stessa casa, in Polinesia come in Italia, si passava dall’essere figli a genitori, ci si ritrovava nonni per occuparsi con naturalezza dei propri nipoti. L’aspirapolvere incarna la fretta della modernità, dove ogni atto è industrializzato per guadagnare in efficenza. L’individualismo spinge a vivere da soli, gli anziani vengono affidati a mani esterne, quando una volta era l’intero gruppo familiare a farsene carico.
La trasmissione del sapere, ma anche delle nostre origini, chi siamo e di cosa sappiamo fare, proviene dai nostri avi, iniziando dai nonni. Conoscere la propria genealogia è importante in queste isole, dove i destini delle poche famiglie presenti si intrecciano come in un paniere, ma non deve restare uno sterile elenco con un disegno caduto su un grande foglio di carta: deve essere papara’a, il sovrapporsi delle varie generazioni, ognuna con il proprio contributo di sapere. Questa colonna vertebrale sosterrà la parte del corpo considerata sacra in Polinesia, il capo.
Il testo di Patrick Amaru ha tanto colpito la giuria che ne hanno ripetute le parole durante la cerimonia di Rahiri. Prima dello spettacolo, durante l’audizione, i testi vengono presentati ai giurati, insieme al prototipo dei costumi.
Ho assistito alla prova generale a fianco ad un percussionista del gruppo, che è anche guardiano notturno dello stabile dove abito. Gira sempre in bicicletta, il giorno come la notte, ed aspettava una cugina per scortarla a casa. Hai visto mai che qualche ballerino troppo irruento possa attentare alla sua bellezza? Quella sera non suonava e mi ha raccontato qualche aneddoto su gruppo e spettacolo. Una ragazza molto giovane, sedici anni, è venuta a salutarci “Doveva essere in gara per il concorso di migliore ballerina” mi ha detto, “ma bisogna essere maggiorenni per partecipare, allora abbiamo scelto un’altra, ma lei è quella che balla meglio di tutto il gruppo! Sin da quando era piccola metteva in croce la nonna per farsi accompagnare a tutte le manifestazioni di ‘ori (danza)! La nonna avrebbe dovuto essere la protagonista dello spettacolo, ma ci sono delle scene dove il figlio la fa cadere per terra, non se l’è sentita, aveva paura di farsi male.”
Divertente vedere come il pubblico abbia partecipato nelle scene in cui il figlio maltratta la madre, gridandole di reagire e incoraggiandola! Il tutto condito da pittoresche frasi in reo Mā’ohi!

Tema di Hi’o-atea

Thème Heiva 2017. Gruppo HiòAtea. Māmā iti e

A Te ûtuafare i tāhito ra.
La punizione che sorprende
A1 Purūmu niàu.
A1 La scopa di foglie cocco
Noànoà te pō,
Profumata è la notte,
Te pō atua…
La notte degli dèi…
Pua tea te àpu,
La conchiglia si è riempita di fiori bianchi,
Te àpu a reva…
La conchiglia del firmamento…
Reàreà te tua,
Per la gioia della terra,
Te tua a fenua…
La schiena della terra…
Inaha,
Perché,
E inaha e,
In effetti,
E hono tapu,
Il sacro legame,
E hono a pito,
Il legame dell’ombelico,
E hono a toto
Il legame di sangue
Teie e natihia nei…
Che verrà intrecciato…

La conchiglia di cui si parla è Rumia, con la quale il dio creatore dell’universo, Ta’aroa, ha realizzato la volta celeste. I fiori bianchi che la riempiono rappresentano le stelle.

E teie ā reo iti e
E sempre questa voce
No te uri a pō:
Dalle tenebre della notte:
Ia vai noa mai ā
Dove si trova il legame
Te hono a tau
Il legame del tempo
Te hono a toto
Il legame di sangue
E a tau e a hiti noa atu…
Ora e per sempre…

Âputa te hihi a Rā
I raggi del sole trafiggono
I te uri a pō o te ao nei.
Le tenebre di questo mondo.
Horo ia Taùrua Horo Poìpoì
Taùrua Horo Poìpoì si precipita
E moe i to na roì moana.
Per dormire nel suo letto d’oceano.
Tōtara ia moa i te tumu vī…
Un gallo canta sull’albero di mango…
I ara ai o niàu,
E il niàu si risveglia,
I ora ai o purūmu niàu…
E la scopa niàu prende vita…

Da notare che il sole in reo Mā’ohi si chiama come nell’antico Egitto: Rā.
La scopa niàu è un utensile usatissimo nei paesi polinesiani, viene fabbricata unendo la nervatura laterale delle foglie della palma di cocco. Di seguito un breve video sul suo confezionamento.

Purūmu niàu?
Scopa niàu?
Na vai ia purūmu niàu?
Di chi è questa scopa niàu?

Na Honorau ia purūmu niàu.
Questa scopa è di Honorau.
Honorau te vahine,
Honorau la donna,
Honorau te metua,
Honorau la madre,
Honorau te māmā ū,
Honorau la nonna,
Honorau te niu,
Honorau la fondazione,
Honorau te tumu,
Honorau la radice,
Honorau te pā
Honorau la fortezza
A rī noa ai te àru a fifi,
Che ci protegge dal fracasso delle onde,
Honorau te metua i paari na
Honorau il genitore indurito
I te paari a tupuna,
Della saggezza degli antenati,
O teie i ara na i te marū ao,
Che si era alzata all’alba,
O teie i mau i ta na purūmu
Che aveva preso la scopa
Ia mā hoì te fare metua
Per pulire la casa
Hou te taata e tae mai ai
Prima dell’arrivo delle persone
No te ôroà tāmāaraa.
Per il pranzo.

Àhehe i te âua,
Fruscio nella corte,
O Honorau teie
Honorau
E purūmu nei i te pehu.
Raccoglie le foglie.
Àhehe i te fare,
Fruscio in casa,
O Honorau ā teie
Honorau ancora
E tahitahi nei i te pūâverevere.
Spolvera le tele di ragno.

Àhehe i te piha,
Fruscio nella camera,
O Honorau noa teie
Honorau ancora
E haamaniania nei
Fà rumore
Ia ara te ùtuāfare:
Per svegliare la casa:
-A tià, e pē te mata
-Alzatevi, marciranno
I te vare!
Di sporcizia i vostri occhi!
Pāhono atu ra te tahi reo:
Una voce le risponde:
-Humm, māmā ū
-Humm, nonna
Mea au te vare mata!
È deliziosa questa sporcizia!
(Mai te mea ra e,
(Come se
Te àmu nei teie i te vare mata!)
divorasse il muco degli occhi!)

I te reira noa parau,
A queste parole,
Teie purūmu niàu,
La scopa niàu,
Mai nià mai i te pehu,
Dalle foglie,
Mai nià mai i te pūâverevere,
Dalle tele di ragno
I nià roa ia i teienei
Atterra velocemente
I te âvae o te mootua:
Sulle gambe del mootua (nipotino):
-U u u!
-U u u!
(Te tāìri nei te māmā ū.
(La nonna picchiava i suoi mootua.
E tāìri mau ānei ra?)
Li picchiava veramente?)
-Hāìriìri teie mau mootua!
-Disgustosi questi nipotini!
A hiò na paì outu, teie mau tuputupua!
Guardate spiriti!
Àmu te vare mata!
Mangiare il muco degli occhi!
A a a a a!
A a a a a!

E hoa ìno ma,
Cari amici,
Eiaha tātou e vare i teie reo,
Non fateci caso,
Aita o Honorau i riri noa aè.
Honorau non è arrabbiata.
E te àtaàta nei o ia i teienei
Adesso sorride persino
I te huru o teie mau tuputupua!
Di questi spiriti!

A2 Pata te maire.
-Auē, ua horo te hora!
-Auē, le ore volano!
(Te reo peàpeà ia o te māmā ū)
(é la voce inquieta della nonna)
Iaa, âiū ma, haapeepee mai!
Iaa, bambini, sbrigatevi!
A faaùnaùna mai te vāhi tāmāaraa!
Apparecchiate la tavola!
Aita, aita, aita!
No, no, no!
e tumu meià, i ô nei!
Il casco di banane, qui!

-Māmā ū, ua huàihia te àhimāa!
Māmā ū, (nonna) il forno è aperto!
(E reo teie o te tahi mootua.)
(Era la voce di un nipotino.)
Âfaì hia teie mau māa, māmā ū?
Dove appoggiamo questi piatti, nonna?
-A tuu noa i reira, i nià i te rau meià…
-Appoggiali là, sulle foglie…
Come tovaglia in Polinesia si usano le foglie del banano passate sul fuoco per ammorbidirle
Auē, eiaha na e rū noa!
Auē, non così in fretta!
-Māmā, ua tae mai te mau manuhiri!!!
-Mamma, gli invitati sono arrivati!!!
-Māmā ū, tei hea te ûmete?
-Nonna, dov’è il vassoio?
-Iaiaiaia, horoà mai te pareu!!!
-Iaiaia, datemi il mio pareo!!!
(E àhu taoto noa to teie māmā )
(La nonna indossava la camicia da notte.)

Māmā, māmā ū!
Mamma, nonna!
Aita atu ai iòa e faaroohia.
Si sentivano che queste parole.
Māmā, māmā ū!
Mamma, nonna!
Aita atoà rā o Honorau
Ma Honorau
I âueue noa aè!
Non vacilla affatto!
Aita atoà to na mata àtaàta
Anche il suo sorriso
I mārau noa aè!
Non si attenua minimamente!
E au mau o ia i teie mau tiare,
Era uno di questi fiori particolari,
A hiti ia marūao âpī,
Che quando una nuova aurora si alzava,
E pua noànoà mai ihoa o ia!
Fioriva con tutta la sua fragranza!

Ē oia mau

E i roto i teie mau taime naneraa,
E in questi momenti di affanno,
I roto i te àrepurepuraa,
Di agitazione,
Aita atu ai taata faufaa roa aè
Non c’erano un altra persona
E ìmihia e te tama,
Che i bambini cercavano,
Aita atu ai manaò faahiahia roa aè
Non esisteva un’altra soluzione
E titauhia e te mootua,
Che i mootua cercavano,
Aita atu ai vāhi pāpū roa aè
Non esisteva un luogo più sicuro
E horohia e te ùtuāfare
Dove si correva, la casa della famiglia
Maoti rā,
Come
Teie ûpoo hinahina,
Quella testa grigia,
I hinahina i te paari,
Grigia di saggezza,
Paari i ferohia i te roimata,
Saggezza intrecciata di lacrime,
Roimata o tei tupu na,
Lacrime di chi ha vissuto,
Roimata o te aroha,
Lacrime di compassione,
Roimata no te faatura,
Lacrime de rispetto,
Faatura i te ruàu…
Il rispetto degli anziani…
Maoti ra,
Non esisteva altri che,
O Honorau,
Honorau,
Honorau te metua,
Honorau la madre,
Honorau te metua paari,
Honorau l’anziana,
Honorau te māmā ū,
Honorau la nonna,
Honorau te pou metua!
Honorau il pilasto!

E paì, i tera ra tau,
E bene, a quei tempi là,
E tiàraa, e faufaa
Gli anziani avevano
To te ruàu!!!!
Un statuto, une valore
I tera ra tau…
A quei tempi là…

Tupu maite atu ra teie tāmāaraa
La festa procede meravigliosamente
I roto i te hau e te òaòa.
In pace e buon umore.
Ua tāmāa te tāmāa,
Si mangia,
Ua inu te inu,
Si beve,
Ua òri te òri,
Si balla,
Ua àta te àta,
Si ride,
Ua here te here,
Si ama,
Ua horo te ôpū
I ventri sono pieni
E ua pata te maire…
Sazi…
I raro aè i te mata hiòpoà
Sotto il controllo
E te mata aroha o Honorau.
E lo sguardo benevolo di Honorau.

I òto ai te reo o te mootua:
All’improvviso la voce del mootua:
-Māmā ū, māui to ù ôpū
-Māmā ū, ho mal di pancia,
Māui atoà to ù ûpoo…
Ho male anche alla testa…
I reira noa,
In quel momento,
To Honorau tūororaa e:
Honorau grida:
-Faaroo mai na.
-Ascoltatemi.
Ua navaì paha tena.
Ora basta.
Ua topa te mahana i teienei.
Il sole è tramontato adesso.
E òhipa to ànanahi.
Domani dobbiamo lavorare.
No reira, a rave atu i te tahi māa
Prendete da mangiare
E ia maitaì i te hoìraa.
E buon rientro.
Māuruuru!
Grazie!

Aita e taata pātoì.
Nessuno controbatte.
Eita e pātoìhia te tura,
Non ci si può opporre al rispetto,
Te paari e te ìte.
Alla saggezza e al sapere.

Muhumuhu atu ra o ia i to na mootua:
Lei mormora al suo mootua:
-Aiū, haere mai ra.
-Aiū, vieni.
E tāurumi māmā ia òe.
Ti massaggerò.

A3 Tāvai
Munamuna te fetu
Le stelle mormorano
I te tarià no òe Hina,
Alle orecchie di Hina,
Hina i te Mata Marū …
Hina dagli occhi belli…
Hina è la dea figlia e moglie di Ta’aroa, il creatore dell’universo, di grande bellezza.
Tūrama te mori âvae
La lampada illumina
Na rima ômiòmiò,
Le mani frizionano,
Te rima a ruhiruhia,
Le mani usate,
Te rima no òe Honorau,
Le tue mani Honorau,
Honorau te māmā ruàu
Honorau la nonna
E te taurumi nei o ia
Che massaggia,
Ia òe Tefaatià iti te mootua,
E che massaggia Tefaatià il nipotino
I teie monoì i rahuhia e te aroha.
Con questo monoì (olio di cocco) fatto di misericordia.
La lampada è a gas, con una fiammella. Il monoì è un olio che viene realizzato pressando le noci di cocco.

Pārara atu ra òe i to rima
Stendi le tue mani
I te ahi o te mori âvae,
Sulle fiamme della lampada,
Veàveà atu ra monoì tahiti
Il monoì si scalda
I to àpu a rima metua.
Nel palmo delle tue mani.

Niinii atu ra òe i te monoì
Lo lasci cadere goccia a goccia questo monoì
I te nini a tama,
Sulla fontanella del bambino,
Rumi atu ra to manimani
Le tue dita massaggeranno
I te nini a tama àitu,
La fontanella del bambino re,
Ia pee te nevaneva a mootua…
Per far sparire l’instabilità del mootua…

Horo atu ra to manimani,
Le tue dita corrono,
Horohoro i te tuè mata,
Corrono sulle sopracciglia,
Tuè mata a tama,
Sopracciglia del bambino,
Māreva atu ra te hepohepo…
L’ansia vola via…

Huti atu ra to rima paari,
Le tue mani ferme tirano,
To rima i na âvae,
Tirano i piedi,
Hutihuti ia roa aè
Per allungarli
Ia tura te haereà…
Perché il loro cammino sia nobile…

Māpuhi atu ra te aho,
Ti lasci scappare un sospiro,
Te aho no òe Honorau
Il tuo sospiro Honorau
I te anauraa i to tāhito,
Il rimpianto per gli anziani,
I te anauraa o tei moè:
Il rimpianto per chi è scomparso:
āvai, tāvai ā,
Ungere, ancora,
Tāvai i te tino a tama,
Ungere il corpo del bambino,
Ia vai noa mai ā te hono,
Dove dimora il legame,
Te hono e nati nei
Il legame che unisce
I tei tupu na,
Quelli che sono cresciuti,
I tei tupu nei,
Tutti quelli che crescono
I tei tupu ā…
E quelli che cresceranno…
Tāvai, tāvai ā…
Ungere, ancora e ancora…

Pārara faahou atu ra òe
Tu stendi di nuovo
I to rima i te ahi o te mori âvae.
Le tue maini sulle fiamme della lampada.
Veàveà faahou atu ra te monoì tahiti
E di nuovo il monoì si scalda
I to àpu rima, Honorau iti e.
Nel palmo della tua mano, Honorau.

Topata atu ra te monoì i te ôpu,
Le gocce di monoì cadono sul ventre,
Pato atu ra te monoì i te pito,
Si spingono fino all’ombelico,
Pato atu ra i te raì tuatini,
Si spingono fino al cielo più elevato,
Pūrara atu ra a mano e a tini fetu,
Si spingono in migliaia di stelle,
Maìri marū atu ra o ia
Che cadono lentamente
I nià i na ûpoo iti e
Su quelle piccole teste
Mai te hitapere ra i Māroto ra
Come la cascata della Māroto
I te pito o Tahiti Nui…
Nell’ombelico di Tahiti Nui…

heiva 2017 seconda serata - Il cuore di Tahiti
Il cuore di Tahiti.

 

heiva 2017 seconda serata - La cascata
La cascata.

 

Māhanahana atu ra ia ôpū…
E il ventre si scalda…
E roimata teie e tahe nei,
Le lacrime colano
Inaha e inaha e,
Perché
Ua honohia te hono.
Il legame è stato intrecciato.

E teie ā reo no te uri a pō:
E sempre quella voce della notte:
Tāvai, tāvai ā,
Ungere, ancora,
Tāvai i te tino a tama,
Ungere il corpo del bambino,
Ia vai noa mai ā te hono,
Dove si trova il legame,
Te hono e nati nei
Il legame che unisce
I tei tupu na,
Quelli che sono cresciuti,
I tei tupu nei,
A quelli che crescono,
I tei tupu ā…
E a quelli che cresceranno…
Tāvai, tāvai ā…
Ungere, ancora e ancora…

Tuì aè ra te ruì.
Arriva mezzanotte.
Te mānunu nei o Tefaatià
Tefaatià sonnecchiava
Hape atu ra te âvae i te mori
Il suo piede rovescia la lampada
Parari atu ra te hiò…
Il vetro si rompe…
Eaha teie?
Che succede?

-Eaha teie?
-Che succede?
O te pānoonooraa ia a Honorau.
Honorau si domanda.
-Eaha teie?
-Che succede?
Te ui māere nei o ia i te pō
Interroga la notte
Ia pāhono mai te māuriuri.
Sperando nella risposta del māuriuri. (il frinire del grillo)

E teie ā reo iti e
E sempre quella voce
No te uri a pō:
Dalle tenebre della pō (notte):
Ia vai noa mai ā
Dove si trova il legame
Te hono a tau
Il legame delle generazioni
Te hono a toto
Il legame di sangue
E a tau e a hiti noa atu…
Ora e sempre…

B Te ûtuafare i teienei.
B1 Purūmu uira.
Hee te tau,
Passa il tempo,
Hee te marama.
Passano le lune.
Vavau te pō,
Nauseabonda notte,
Te pō a tāivaiva…
Notte dell’abbandono…
Rehu te àpu,
Impolverata la conchiglia,
Te àpu a reva…
La conchiglia celeste…
Auta te tua,
Geme la schiena,
Te tua a fenua…
La schiena della terra…
Inaha,
Perché,
E inaha e,
In effetti
E hono tapu,
Il legame sacro,
E hono a pito,
Il legame del pito, (ombelico)
E hono a toto
Il legame di sangue
Teie e tāpūhia nei…
Sarà rotto…

E teie ā reo iti e
E sempre quella voce
No te uri a pō:
Dalle tenebre della pō (notte):
Ia vai noa mai ā
Dove si trova il legame
Te hono a tau
Il legame delle generazioni
Te hono a toto
Il legame di sangue
E a tau e a hiti noa atu…
Ora e sempre…

Aita ā te ava i teatea,
Il canale non è ancora illuminato,
Te rohi nei te pūrumu,
Ma già la scopa si dà da fare,
Teie pūrumu niàu a Honorau,
Quella scopa niàu di Honorau,
Te maniania nei i te fare nei,
Fà rumore in casa,
I ara ai te tama,
Risveglia il bambino,
I ìria ai te tama àitu,
Irrita il bambino dio,
I hee ai te âvae,
E il piede scivola,
Te âve paruparu,
Il piede indebolito,
I ôfera ai te pou,
E il pilastro crolla,
Te pou metua,
Il pilastro centrale,
I taì ai o Honorau:
E Honorau urla:
-Auē to ù tua!
-Auē la mia schiena!
Haere mai na e tii ia ù!
Venite ad aiutarmi!

-Iaa, māmā e
-Iaa, māmā e
Te faahaparaa ia a te tamaiti.
Rimprovera il figlio.
Afea to âpoo tarià e faaroo ai?
Quando le tue orecchie mi ascolteranno?
A faaruè atu ta òe pūrumu haìriìri,
Getta la tua sporca scopa,
Ua taui te tau i teienei,
I tempi sono cambiati adesso,
Aita e pūrumu niàu faahou!
La scopa niàu non esiste più!
E aspirateur teienei.
C’è l’aspirapolvere adesso.
Aspirateur e pūrumu uira ia.
L’aspirapolvere, la scopa elettrica.
Na na noa e pūrumu.
Che spazza da sola.
Auē, rohirohi. Paari te ûpoo!
Auē, che fatica. Che testa dura !
Afea to âpoo tarià e faaroo ai?
Quando le tue orecchie mi ascolteranno?
Iaaa, taahoa!
Iaaa, taahoa! (che fatica)

B2 Taahoa.
Ua vai muhu òre noa rā o Honorau,
Honorau resta in silenzio,
Honorau te Ana Vaha Rau…
Honorau dalle Numerose Conoscenze..
Ua vai muhu òre noa o ia
Resta in silenzio
I teie muhu òre a tii ôfaì
Questo silenzio dei tii di pietra
Tii o tiki sono idoli scolpiti nella pietra o nel legno, rappresentano il primo uomo creato, diventato divino e protettore.
Ta te faanahoraa âpī i haamāmū…
Che il nuovo ordine ha fatto tacere…
Ta ta tāiva a tama i faaturi…
Che l’abbandono ha denigrato e reso sordo…
E te ìnoìno nei o ia
Soffriva per l’offesa
I teie ìnoìno o te metua vāhine
Per questa offesa alla madre
I mua i te faatura-òre-raa-hia:
Causata dalle parole irrispettose:
-Afea to âpoo tarià e faaroo ai?
Quando le tue orecchie mi ascolteranno?

Māpuhi atu ra to na reo:
Si lascia scappare queste parole:
-Eere paì vau i te tahi âpoo tarià noa!
-Non sono solo delle orecchie!
E taata tupu vau, mai ia òe atoà!
Sono un essere umano, come te!
Riri atu ra te tamaiti nei:
Il figlio si inalbera:
-Faaèa atu Māmā !
-Basta Māmā!
Tūpohe atu! Tūpohe roa atu!
Smettila! Smettila completamente!
Ua oti to òe tau!
Il tuo tempo è passato!
Aita ta òe e òhipa maitaì aè
Non combini niente di buono
I te roaraa o te mahana,
Per tutta la giornata.
Taòto, tāmāa, taòto, tāmāa!
Che dormire, mangiare, dormire, mangiare!
Ua rohirohi roa mātou
Siamo stanchi
I te haapaò-noa-raa ia òe!
Di occuparci di te!
Rohirohi! Taahoa!
Stanchi! Basta!

B3 Te fare ruàu.
Faaitoito atu ra te vahine nei,
La donna
Teie metua vahine,
Questa madre,
Teie tupuna vahine
Questa nonna
I te tià-faahou-raa…
Si sforza per alzarsi…
Tià faahou no te tūoro,
Alzarsi per gridare,
Tūoro i te aro o ta na tamaiti,
In faccia a suo figlio,
O ta na iho huaai tamarii
Il suo discendente,
E ora o ia ia na iho…
Che lei può vivere da sola…
I huti-māa-puaa-noa-hia ai o ia:
Quando la alza bruscamente, come un porco:
-Iaaa, eiaha na e na reira ia ù!
-Iaaa, non farmi questo!
-Aiaiaiaia,Māmā e!
-Aiaiaiaia, Māmā e!
Òhipa rahi mātou no òe noa!
Tu non ci dai che dei problemi!
Te amuamau nei te tamaiti.
Si lamentava il figlio.
A turaì mai na te parahiraa!
Avvicina la sedia!
-No te aha teie parahiraa turaì?
-Perché questo tira e molla?
(Te ui maere nei te metua vahine
(Si domanda la madre
I ôrama mai ai te parau tià!)
Quando è evidente!)
Auē, eiaha e vaiho ia ù i te fare ruàu!
Auē, non lasciatemi all’ospizio!
Tāpii atu ra o ia i te rima o te tamaiti.
Si aggrappa al braccio di quel figlio.
Eiaha e faaruè ia ù i te fare ruàu!
Non abbandonatemi all’ospizio!
Âiū eiaha! Aita vau i fiu ia outou!
Âiū, no! Io non sono stanca di voi!

Aita e pāhonoraa
Nessuna risposta
Maoti rā,
Se non
Te aho fiu o te tamaiti nei…
Il soffio di stanchezza del figlio…
Ôtohe riàrià atu ra o ia
Allora terrorizzata, arretra
Haatopa atu o ia ia na
Si lascia cadere
Mai te pēpē ra te huru
Come un bimbo
Ia faariri o ia…
Quando fa i capricci…

Eere rā i te pēpē
Ma non era un bimbo
E metua vahine noa hoì teie
Non è che una madre,
E tupuna vahine noa hoì teie
Non è che una nonna
Ta te mau tama
Di questi bambini
Ta te mau mootua
Di questi nipotini
E faaruè nei i te fare ruàu
Abbandonata all’ospizio
Mai te ià pē i te vairaa pehu.
Come un pesce marcio nella spazzatura.
Ahē! Ahē!
Ahē! Ahē!

E teie ā reo iti e
E sempre quella voce
No te uri a pō:
Dalle tenebre della pō (notte):
Ia vai noa mai ā
Dove si trova il legame
Te hono a tau
Il legame delle generazioni
Te hono a toto
Il legame di sangue
E a tau e a hiti noa atu…
Ora e sempre…

C E aha atu ra ia?
Hee te marama…
Qualche luna passa…
Taì te pō,
La notte era in lacrime,
Te pō a mihi…
Notte di invocazioni..
Pua ùra te àpu,
Di rosso, la conchiglia si riveste,
Te àpu a reva…
La conchiglia celeste…
Ìmi te tua,
Si domanda la schiena,
Te tua a fenua…
La schiena della terra…
Inaha,
Perché,
E inaha e,
In effetti
E hono tapu,
Il legame sacro,
E hono a pito,
Il legame del pito,
E hono a toto
Il legame di sangue
Teie e ènehia nei…
Sarà riparato…

Toro tià te hihi a Rā,
I raggi del Rā si tendono,
Tuha i te uri o te ao âpī nei
E fendono le tenebre di questo monde nuovo.
Maìri ia fetià poìpoì
La stella del mattino si lascia cadere
I te rima o Ruāhatu.
Nelle braccia di Ruāhatu.
Ruāhatu è il dio del mare in Polinesia
Patē te hora i te fare…
Suona l’ora nella casa.
I ara ai o uira,
E la corrente elettrica si sveglia,
I ora ai o purūmu uira…
E l’aspirapolvere prende vita…
Haruru matini i te fare,
La macchina romba nella casa,
O te tamaiti àitu a Honorau teie
Il figlio-dio di Honorau
E faatere nei ia purūmu uira.
Passa l’aspirapolvere.

I mua, i muri,
Davanti, dietro,
I nià, i raro,
Sopra, sotto,
I vaho, i roto…
Dentro, fuori…
Aita hoê noa aè vahi
Nessun posto
O tei òre i terehia
Potrà scappare al passaggio
E purūmu uira nei…
Di questo purūmu uira…

Te tahua,
Il parquet,
Te papaì,
I muri,
Te vāhi haumitiraa…
I bagni…
Aita hoê noa aè repo
Nessuna sporcizia
O tei òre i òtehia
Potrà scappare all’aspirazione
E purūmu uira nei…
Del purūmu uira…

No reira,
Per questo,
Te faahiahia nei te tamaiti nei,
Il figlio andava in estasi,
E te teòteò atoà nei o ia
Si inorgogliva anche
I hotahota ai o purūmu uira…
Quando il purūmu uira tossisce…
I au auahi ai o purūmu uira…
Quando il purūmu uira fuma…
I māmū ai o purūmu uira…
Quando il purūmu uira tace…
Inaha,
Perché,
Te mate nei o ia!!!
Sta rendendo l’anima!!!

Ē, oia ia
Sì,
Ua mate o purūmu uira
Il Purūmu uira aveva reso l’anima
I te fata o te òhie,
Sull’altare della facilità
I te atua âpī o Moni ra
Al nuovo dio Moni (denaro)
E te pāvera nei te tamaiti,
E questo bambino entra in grande collera,
I tuè ai o ia ia purūmu uira
Da un calcio al purūmu uira:
-Pau te moni no teie mātini!
-Soldi gettati per questa macchina!
Ahani e purūmu niàu,
Se era un purūmu niàu,
Aita e faaàrearearaa!
Nessuna rottura!
Ahani…
Ahani…
E paì, ahani…
E paì, ahani… (e bene)

Te reru nei te manava,
La sua coscienza allora si confonde,
Te taùeùe nei te vaa,
La piroga veniva sballottata,
Taùeùe i te tūtau òre…
Sballottata senza punti di ancoraggio,
Te māreva nei te manaò
E i pensieri volano
Māreva i te tumu metua,
Volano verso l’origine, il centro
Māreva i te metua vahine
Verso la madre,
Māreva i te tupuna vahine
Verso l’anziana,
Māreva ia Māmā ū ra…
Verso Māmā ū…

E teie ā reo iti e
E sempre quella voce
No te uri a pō:
Dalle tenebre della pō (notte):
Ia vai noa mai ā
Dove si trova il legame
Te hono a tau
Il legame delle generazioni
Te hono a toto
Il legame di sangue
E a tau e a hiti noa atu…
Ora e sempre…

Ahehe atu ra te maruao
L’alba frusciava
I teie ahehe i matau-noa-hia…
Di questo rumore familiare…
Teie ahehe e hono nei ia na
Questo rumore che lo legava
I to na metua vahine…
A sua madre…
Huri atu ra o ia,
Si gira,
To na reo i te òtoraa e:
Grida:
-Māmā iti e!!!
-Māmā iti e!!!

I mua ia na,
Davanti a lui,
O Tefaatià teie te mootua
Tefaatià il mootua
O tei turaì nei ia Honorau,
Spingeva Honorau,
Honorau te Māmā ruàu…
Honorau, la nonna…

O Honorau teie
Honorau
I nià i to na parahiraa turaì,
Era in sedia a rotelle,
E purūmu niàu i to na rima
Un purūmu niàu in mano,
E te purūmu nei o ia,
Spazzava,
Purūmu, purūmu, purūmu…
Spazzava, spazzava, spazzava…
Ia mā te fare,
Perché la casa sia pulita,
Ia mā te àau,
Perché le anime siano pure,
Ia hono te hono!
Perché il legame sia il legame!

E teie ā reo iti e
E sempre quella voce
No te uri a pō:
Dalle tenebre della pō (notte):
Ia vai noa mai ā
Dove si trova il legame
Te hono a tau
Il legame delle generazioni
Te hono a toto
Il legame di sangue
E a tau e a hiti noa atu…
Ora e sempre…

Amaru Àraîa Patrick Faaà 03-12-2017