Di fronte alla spaventosa tragedia che ha raggelato la Francia e il mondo intero, Francois Hollande e Manuel Valls hanno trovato le parole giuste: la Francia sarà “senza pietà” (Hollande) e intende “annientare” i suoi suoi nemici (Valls). Ma quando si passa al “che fare” – scrive il quotidiano “Le Figaro” nell’editoriale del 16 novembre – ecco che sorgono dei dubbi: per darsi i mezzi per vincere questa guerra, infatti, la sinistra deve rinunciare alla sua stessa anima. Come riuscirà Hollande a imporre procedure giudiziarie di emergenza, quando una parte della sua maggioranza sostiene la riforma lassista proposta dalla ministra della Giustizia, Christiane Taubira? Si resta senza parole, scrive l’editorialista Paul-Henri du Limbert, nell’apprendere che uno dei kamikaze, il cittadino francese Ismael Omar Mostefai, un delinquente multirecidivo, non è mai stato in prigione.
Hollande dovrà anche dire a Angela Merkel che la sua generosa politica verso i migranti costituisce un tremendo errore storico: come non vedere che questo grande esodo è una manna per tutti quelli che, sull’altra riva del Mediterraneo, sognano di far scorrere il sangue in Europa in nome del Califfato? La sinistra saprà capire la verità dei fatti? Può accettare di rinunciare a tutti i suoi dogmi (il comunitarismo, il multiculturalismo, il sessantottismo piagnucolone e i sermoni sui nuovi diritti) che le sono cari e che ne costituiscono l’identità? Purtroppo è legittimo dubitarne, commenta Di Limbert. Fare la guerra richiede guerrieri determinati e non truppe che preferirebbero usare sparatappi invece di mitragliatrici. Ora come ora, nessuno può affermare che la maggioranza governativa a guida socialista sia la migliore soluzione politica per condurre la titanica lotta contro lo Stato islamico. Il presidente della repubblica francese, conclude l’editoriale del “Figaro”, dunque dovrà costringerla con la forza; e, se gli è possibile, “senza pietà”.

hollande-islam

Agenzia Nova