L’ultima di Papa Francesco è l’indulgenza per chi soccorre i clandestini. Nell’udienza generale del 2 marzo ha detto: “Cercate la giustizia, soccorrete l’oppresso, rendete giustizia all’orfano, difendete la causa della vedova. Pensate ai tanti profughi che sbarcano in Europa e non sanno dove andare”, ricordando che se si compiono le opere di misericordia, tra cui il soccorso ai profughi, “i peccati diventeranno bianchi come la neve”. “Questo è il miracolo della misericordia di Dio. E i nostri peccati diventeranno bianchi come la neve, e candidi come la lana, e i popoli potranno vivere nella pace”. Sempre Papa Francesco si è scagliato contro i “soldi sporchi”: “Se viene qualche benefattore con l’offerta frutto del sangue di gente sfruttata, maltrattata, schiavizzata, con il lavoro mal pagato, io dirò a questa gente: per favore portati indietro il tuo assegno, brucialo”.
Cari amici, se oggi la Chiesa concede l’indulgenza, rimettendo i peccati a chi accoglie un clandestino, dovremmo ricordare  al Papa che, dal momento che in Italia l’accoglienza la si fa con i soldi degli italiani, l’indulgenza andrebbe concessa a tutti i contribuenti italiani che finanziano fin troppo generosamente le centinaia di migliaia di clandestini che ci siamo imposti di accogliere, nonostante ci siano 12 milioni di italiani poveri che dovrebbero essere aiutati prima dei clandestini.
Inoltre, se proprio si dovessero condannare coloro che fanno la beneficenza con i soldi altrui, frutto dello sfruttamento di una maggioranza di italiani costretti alla sofferenza vessati dal più alto livello di tassazione al mondo, ebbene si dovrebbero condannare la miriade di associazioni, fondazioni, cooperative catto-comuniste che stanno lucrando con un giro d’affari miliardario legato all’accoglienza dei clandestini.
Cari amici, denunciamo e ribelliamoci alla dittatura dell’immigrazionismo che ci obbliga a anteporre l’interesse dei clandestini rispetto al legittimo e inalienabile diritto degli italiani di beneficiare in via primaria delle risorse e dei servizi che sono il frutto del loro lavoro e l’eredità di generazioni che hanno forgiato la nostra civiltà. Diciamo basta a questa mistificazione della realtà che contrasta con il bene comune. La prospettiva a cui tendere è impegnarci affinché ciascuno possa vivere dignitosamente a casa propria, non lo sradicamento di milioni di giovani africani, guarda caso quasi tutti musulmani, e l’auto-invasione di quest’Europa votata al suicidio della civiltà laico-liberale e di questa Chiesa votata all’eutanasia della cristianità.

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Aprire le porte. Quelle degli altri…