Autori: Patrick Amaru, Flora Devatine, Ahuura Teamotuaitau, Heinarii Grand, Moeava Grand, Odile Purue, Iva, Goenda Reea, Steve Reea, Chantal Spitz, Régina Suen Ko,  Simone Grand.
Oratori: Clothilde Grand, Heinarii Grand, Joëlle Rocka, Matarua, Mauiino, Maite Pani, Teura Opuu, Odile Purue, Goenda Reea, Chantal Spitz, Mareva Leu.
Regia e coreografia: Moana’ura Tehei’ura

È facile pensare che la letteratura sia riservata all’occidente: in questo spettacolo, dove i corpi incarnano le singole parole, i testi sono diventati il fulcro. La scrittura viene enfatizzata da danza e musica, diventando un messaggio di facile comprensione da trasmettere anche a chi non sia avvezzo alla lettura, con il nobile scopo di dare valore alla letteratura autoctona polinesiana.

 


Giunta alla sua sesta edizione, la Pina’ina’i del 2016 sviluppa con forza il tema: “I buchi della nostra memoria collettiva”, come viene immaginato dal regista e coreografo dello spettacolo Moana’ura Tehei’ura e dalla scrittrice Chantal Spitz. Entrambi – così come gli autori e gli oratori dello spettacolo – membri di “Littéramā’ohi”, rivista letteraria fondata da scrittori polinesiani allo scopo di tessere legami tra le varie penne della Polinesia francese.
Messo in scena sul paepae Hiro (piattaforma sopraelevata, un letto di sabbia bianca su nere pietre vulcaniche, dedicata al poeta polinesiano Henri Hiro), all’ombra benefica del grande baniano, 12 autori, 11 oratori, 12 danzatrici e 11 danzatori interpretano con voci e movimenti i brani scelti per il tema.
“I testi trattano soggetti contemporanei”, spiega Moana’ura. “L’’ori Tahiti, la danza polinesiana, si adatta ai nostri tempi”, così come i costumi, semplici ma efficaci.
Diretto il messaggio: “Chi sposa un militare francese sposa anche la sua lingua…” Con molteplici riferimenti alle esplosioni atomiche (193 in totale) terminate appena nel 1996.
Una creazione moderna di grande impatto e particolarità, che ho potuto vedere nel suo evolversi sin dall’inizio, sei anni fa.

Pina’ina’i 2016 - litteramaohi
Pina’ina’i è il punto d’incontro tra la società orale polinesiana e la cultura letteraria.