Cinque i gruppi che passano sul palco per questa quarta serata, due per il canti e ben tre per la danza. Te pare o Tahiti Aea in categoria Tārava Tahiti, canti di Tahiti, Tamari’i Tua’a Pae No Mahina in categoria Tārava Tua’a Pae, canti delle isole Australi; Fare Ihi No Huahine e il nuovo gruppo Teahinui entrambi in categoria Hura Ava Tau, amatori, Hei Tahiti in categoria Hura Tau, professionisti.

1 FARE IHI NO HUAHINE – categoria Hura Ava Tau, amatori.
Hotuhiva
Hotuhiva (nome della protagonista)

Gruppo dell’isola di Huahine, autore del tema Moon, insegnante del Te Fare Tahiti Nui, il Conservatorio di Tahiti.
Hotuhiva era la figlia di Tutapuari’i, uno dei capi dell’isola di Havai, oggi chiamata Ra’iatea. La madre della ragazza discendeva dai capi di Matairea. Sin dalla tenera infanzia aveva come compagno di giochi Teaonuimaruia, un ragazzo della sua età. Col passare degli anni i due si innamorano di un amore impossibile: il ragazzo non apparteneva al giusto lignaggio, era un mamahune (plebeo). Come pegno del proprio amore, il giovane le offre una collana. Tutapuari’i lascia Matairea per Havai con moglie e figlia. Hotuhiva deperisce e si ammala, i guaritori non sanno cosa fare per salvarla, allora il padre tenta il tutto per tutto: la posa dentro il grande pahu nui (tamburo sacro) da mandar per mare a guisa di imbarcazione non appena si levi il vento Toerauroa, affidando l’amata figlia agli dèi. La ragazza arriva sfinita sulla costa di Maeva, a una punta chiamata Manunu; cammina alla ricerca del suo amato, ma il capo del villaggio, allertato dal rumore delle pietre che rotolavano sotto i piedi della ragazza, manda due guerrieri a prenderla e come vede la sua bellezza se ne innamora. La giovane non vuole saperne, la reazione del capo è feroce, maltrattandola le strappa la collana. Teaonuimaruia ritrova i pezzi di collana, capisce che la sua amata è sull’isola, la trova e si lancia in un combattimento senza pietà contro il capo di Maeva, fino a liberarla.

 

2 TE PARE O TAHITI AEA – categoria Tārava Tahiti, canti di Tahiti.
Te ‘A’ai o na to’a maeha’a
I due coralli leggendari

Gruppo fondato nel 2016. Cantano la leggenda relativa a due blocchi di corallo della loro laguna, al loro passaggio si è avvolti da una zaffata di profumo di mare: le corone sono state realizzate intrecciando le alghe! Entrano in scena con tanto di rete da pesca ornata da coralli.
Nel mare antistante il villaggio di Terurea, molto prima del passaggio nella barriera corallina, si trovano due blocchi di corallo. Nei tempi antichi le cose prendevano vita, la sera… In una notte di luna piena due coralli della lunga barriera che si trova a Pueu, a sud del canale Rautea, si trasformarono in esseri umani per raggiungere la festa del villaggio più a nord. Si divertirono tanto da dimenticare che i loro corpi erano effimeri, sarebbero svaniti prima che si spegnesse la più lucente stella della notte. Il sole, che vicino all’equatore sorge velocemente, li sorprese. Cercarono di accorciare passando per Urel ma era troppo tardi e rimasero bloccati nell’acqua della laguna.
Ancora oggi è possibile vederli ogni tanto quando emergono nelle giornate di bel tempo.

 

3 TEAHINUI – categoria Hura Ava Tau, amatori.

Questo nuovo gruppo di danza è stato fondato da Teahi Vahine, figura chiave del mondo delle piroghe come organizzatrice di gare, anche se ha un passato nel ‘ori (danza): ha ballato con la leggendaria Madeleine Moua e fatto parte del corpo di ballo di Coco Hotahota. Vedendo la sua nipotina ballare a To’atā lo scorso anno, ha deciso di fondare un gruppo per partecipare direttamente alla Heiva I Tahiti del 2018.
Le donne hanno da sempre giocato un ruolo importante nella società polinesiana, basti pensare alla regina Pomare IV o a quelle delle isole Marchesi; i missionari si resero ben conto della libertà sessuale goduta dalle donne, riflessa nelle danze che essi fecero proibire per la loro oscenità.
Ancora oggi nell’isola di Maiao, che non accetta visitatori, la terra si eredita dalla madre. Nel regno di Tonga e a Samoa le donne di alto rango vengono venerate come divinità, per i maori della Nuova Zelanda la luna, la terra e il primo essere umano sono una donna.
Ai nostri giorni le donne polinesiane rappresentano il 49% della popolazione; il sistema matriarcale è fortemente presente, anche se molte subiscono violenza coniugale e ineguaglianza nella vita di tutti i giorni. Gli uomini, ancorati alla visione occidentale della donna sottomessa, spesso rispondono con brutalità o abbandono. Bouganville, contribuendo al mito della vahine, la donna, ha descritto le polinesiane come dee, portatrici di amore libero e innocente, pura sensualità immersa in una natura lussureggiante; ma la donna polinesiana è geneticamente una guerriera, fiera della sua cultura, grande lavoratrice, pronta a battersi per proteggere i suoi figli, generosa, sempre sorridente, col carattere ben deciso.

A hi’o na
E aha tā tō mau tupuna i tutu’u
Tō’u nehenehe ateate e iripa o tē fa’aehuehu i te mau tāne.
Tō tātou vārua mana,
Tō tātou i’ei’i, tō tātou mau a’a, tō tātou ia parau
Teie ‘āparaura’a huna e vai nei ia ‘ori tātou
I ha’api’ihia mai mā te here e te marū

La prima essenza
Guarda cosa ti hanno lasciato i tuoi antenati,
Questa bellezza limpida e insolente che fa girare la testa agli uomini
La nostra anima, la nostra energia
La nostra eleganza, le nostre radici, la nostra storia,
Questo linguaggio segreto che abbiamo mentre balliamo
Che ci è stato insegnato con amore e tenerezza

Tā’u vahine Mā’ohi
Tā’u vahine, Mā’ohi ē
E ‘iri ravarāva ho’i
Rau iti a’ia’i reo
E ‘ūmere nei i tō ‘oe parau

Mia donna Mā’ohi
Mia donna Mā’ohi
Dalla pelle bruna
Molte leggende
Parlano di te

‘Ia pehepehe hia mai
E reo muhumuhu ia
Mai te ānavai te marū

Il tuo canto
È il mormorio
Della riviera soave

O vau ho’i tō ti’ai
‘E tō aito herehia
O te vahine rā
Te ‘apu o te tāne, te tāne

Sono il tuo guardiano
Il tuo valoroso guerriero
Donna, sole dell’uomo
Grazie a te sono un uomo, l’uomo

ā ē ī ō ū
Tō Tātou ananahira’a

‘Ua riro te vahine ‘ei tao’a here mau ā.
‘Ua hi’i i te here, noa atu te mamae
Hō manava te faufa’a o te ‘utuafare,
O te vahine te mārama i te pōuri

E te u’i hou e, e ura iti tō’a’au,
E hīro’a tumu, tō ‘oe,
‘A fa’ateniteni atu i tō Mā’ohira’a

Il nostro futuro
La donna è un vero tesoro
Spande amore nonostante il suo dolore
Trasmette l’eredità della famiglia
La donna è luce nell’oscurità

Giovane duro, hai una fiammella nel cuore
Hai una cultura
Sii fiero di essere Mā’ohi

4 TAMARI’I TUA’A PAE NO MAHINA – categoria Tārava Tua’a Pae, canti delle isole Australi.
Te fārereira’a te tama e te fenua ‘o Nuiova.
L’incontro del bambino con la sua terra Nuiova

Il gruppo ci canta della piccola Rimatara delle isole delle Australi, arcipelago di circa 152 km2 di superficie, situato a sud dell’oceano Pacifico in prossimità del tropico del Capricorno, il più fresco della Polinesia francese.
Le isole di questo arcipelago sono cinque, come le dita della mano sinistra.
L’antico nome di Rimatara era Nuiova, a causa della morfologia dei suoi fondali, è la più piccola delle Australi, appena 9 km2 di superficie, si trova 600 km a sud dell’isola di Tahiti; il suo clima è simile a quello delle zone temperate durante la stagione fresca, a quello delle zone tropicali nella stagione calda. Popolata verso il decimo o undicesimo secolo da polinesiani, fu l’ultima dell’arcipelago a essere scoperta dagli europei nel 1821, durante la dinastia dei Tamaeva. Solo nel 1821 Rimatara cesserà di essere un regno, la regina Tamaeva V abbandonò il suo potere per lasciarlo all’amministrazione coloniale francese; fu l’ultima isola della Polinesia a essere annessa alla Francia.
Oggi i 780 abitanti di Rimatara sono divisi nei villaggi di Amaru, il principale, Anapoto e Mutuaura, le loro attività principali sono la pesca e l’artigianato; la terra dell’isola si presenta fertile per coltivare legumi, frutta e vegetali. La flora e la fauna endemiche sono ancora ricche e preservate.
La religione principale è quella protestante e ha un posto importante nella vita degli abitanti; tradizione e vita in comunità sono fortemente sentite; si parla il reo rimatara.


Ecco la tua terra, ecco l’oceano
I doni che hai ricevuto
Conservali.
Smetti di abbassare le braccia!
Smetti di invidiare gli altri!
Tu hai una terra,
Lavorala!
Che diventi fertile!
Per emanciparti
Perché tu non muoia
Le tue mani sono la tua vita
Mangerai quello che hai seminato
Perché sei perplesso?
Hai un legame
Hai una lingua, hai un tesoro
Conservali preziosamente!
Affinché non cada in mani estranee,
Affinché tu non sia straniero in casa tua.

5 HEI TAHITI – categoria Hura Tau, professionisti.

Gruppo abbastanza recente fondato da Tiare Trompette. Si lanciano su un tema scabroso: lo stupro, anche se anticamente i guerrieri che arrivavano dall’oceano in cerca di donne le corteggiavano, si portava violenza solo in caso di guerra.Molti erano i guerrieri che si lanciavano alla conquista di Huahine e cedevano al fascino della donna dall’odore di felce, il cui corpo si confondeva con il profilo della montagna dell’isola. Anche oggi questa isola sacra attira i viaggiatori con il suo aspetto. É l’isola a cui fa riferimento il film Vaiana di Walt Disney.

Himene rū’au
Puihau te mata’i to’erau roa ē
Tavevo tō reo iti fa’atau aroha
O tō’u nei hoi ‘āi’a
Tau mai te hau’a no’ano’a o tō’u nei fenua
Mata’irea ē i te nahe to’eto’e
Mata’irea te mata to’erau roa ra ē

Inno antico
Il vento del nord soffia appena
Mormora di compassione
Per la mia tenera terra
Il profumo della mia terra si spande
Mata’irea coperta di felci
Mata’irea l’occhio del nord

Tauahi’ura
(Te vahine tarava ra i ni’a i te mou’a Mato’ere’ere i Fiti’i)
Vahine tu’iro’o, vahine hāviti mau ā,
Nā ‘oe iho a e mārei ‘i tāua ‘aito,

Tauahi’ura
(La donna che si allunga sulla montagna Mato’ere’ere di Fiti’i)
Donna (Hinarere), donna dal corpo seducente,
Copriti di felci appena colte,

E haere ‘oe i ni’a i te mou’a Mato’ere’ere
E tārava ‘ia ‘‘oe i ni’a i tāua mou’a,
Ōfera noa atu ai, a tia’i noa atu ai,

Una volta arrivata sulla montagna Mato’ere’ere
Ti allungherai,
Le gambe divaricate aspetterai,
….

O vai ‘īa tāne e ‘ore e tītari i te hau’a no’ano’a o te nahe to’eto’e?
Hau’a nahe, hau’a vahine ‘īa!
O vai ‘īa tāne e ‘ore e hina’aro e ‘ai i tō hua ra?

Quale uomo non potrà essere affascinato dal profumo delle felci appena colte?
Odore di felci odore di donne!
Quale uomo non desidererà averti?

Pā’ō’ā – Hivināu
Tītari, tūtaro

Ta’ato’ara’a: Rarahi ta’ata ‘Iripa’u ē!

Ra’atira:
E he ha ē… Tūtarora’a ‘īa nā Tai i tō fenua tu ‘iro’o ē! Nā hiti roa mai, nā tai roa mai tō tere a Tai ē! E tere hina’aro tō Tai e ‘ai tō hua vahine ra! Tāpunipuni, tāmoemoe tō ari’i vahine ra! Mana’o pōtehe, mana’o ‘ōhure, mana’o māfera ra!

‘Aita ā ia i ha’apa’i, ‘ua nene!
‘Aita ā ia i ‘ai tō hua, ‘ua ‘ai ‘oe!

E huanene, e huanane, Huahine iā!

Pā’ō’ā – Hivināu
Sedotto, soccombe

Guerriero di ‘Iripa’u! Tai decide di gettare l’ancora sulla terra! Tai arrivato dall’orizzonte, venuto dal largo! Per saziare le sue pulsioni sessuali. Si nasconde e spia Hinarere! Mente distorta, non pensa che a copulare, arriverà fino allo stupro!

Non avrà ancora incominciato che già godrà!
Non avrà ancora copulato che tu sarai vincitrice!

Orgasmo, in fretta, ecco da dove deriva il nome Huahine!

‘Ōtea ‘Āmui
E Tai ē, e Tai ē
Te mata nei ho’i te mau atua n taua ‘ohipa ti’a ‘ore ē!
‘Ua ‘ati Hinarere tō tara iti, ‘ua ‘ati tāua i reira ē!

Gli déi ti osservano!
Quando Hinarere soffrirà della tua punta, soffrirai anche tu!

Te Maferere’a
Mmm te hau’a ē! Tohe mau ā teie! Fāriu mai nā tō tino, ‘ia mata atu vau tō a’ia’i! Moremore te ‘iri… a! ‘Ua miti fa’a’ī roa teie!

Lo stupro
Mmm questo profumo! Queste chiappe! Mostrami il tuo corpo, fammi ammirare la tua bellezza! Hai la pelle ben ambrata! Sento montare in me un maremoto!

Māmū! Māmū! Fa’a’ea ‘i te ha’uti noa! Teie tō mauiha’a, ua toro i tō tohe!

Taci! Taci! Smetti di agitarti! Senti questo dardo che si è irrigidito sul tuo fondoschiena!

Tāpiri, tāpiri! Tō ‘oe vaha! A tano ‘ore iā’u i te rima! ‘Ōfera mai nā! ‘Ia mata atu vau tō piha terevete! Mmm… ‘Era a’e ua tō! Tāpiri tō ‘oe vaha! Hō’ē noa torora’a, ‘ua huri te ‘ōri’o mata!

Ferma, ferma! O ti do un pugno! Allarga le tue gambe, non essere timida! Fammi scrutare la tua camera di velluto! Mmm… eccitante! Ferma! Un solo colpo e ne resterai sconvolta!

E aha ho’i teie! Te putapute mai ra tō raro, te vera mai ra! E aha ho’i teie hua! ‘Ua mau! ‘Ua mau tō ure! ‘A tu’u! ‘A tu’u! ‘Auē te mamae, te mamae! ‘A!

Ma cosa succede! Sento dei formicolii sul mio sesso! Che comincia a bruciarmi! Ma cos’è questa vagina! Mi blocca! Ho la verga bloccata! Lasciami! Lasciami! Mi fa male! Mi fa male!

‘Aparima vahine
Tō tino hi’a tapu, tō’u ao hu’itoto
‘Ua toto fenua, tō tapa ‘ōfao
Tapu a rere fenua, toto a rara aratere fenua
‘eie au i te ‘ā’au fenua, ‘ōteu fenua

‘Aparima donne
Corpo sporcato, organismo trafitto,
La mia terra è insanguinata, la mia femminilità violata,
La mia innocenza viene sepolta, il mio sangue cola nelle vene della terra.
Eccomi nelle viscere della terra, come un germoglio

Ecco nascere il fiore tiare Tahiti, Gardenia tahitiensis.

Tātā, e tātā tō fenua Tai!
Fāriu mai, fāriu mai tō mata tō fenua nei!
Tāharahara mātahataha, tara mou’a ‘īa nō Mārō’e!

Batti, batti con il pugno la tua terra Tai!
Girati, guarda la mia terra,
Il tuo pene si erge nel cielo aperto, è la punta Mārō’e!

Mārō’e, tō ‘oe ‘īa mārōra’a e Tai!
Hi’a tūfera iā’u tino,’ōfera mai au!
Fa’atoro tō ure i tō hua ra, Fa’atoro te ‘‘ō’o’a iti,
Tō ‘avae tā’ū’ū, te pae o te ‘‘ō’o’a nui nō Mārō’e,
Vai’oreā tapa vahine ra, motu iti nō Mārō’e
E fāito i tō tara e Tai, tara mou’a Teureureotai,
Mehara i te hono tei a’a i tō fenua ra.

Mārō’e, perché hai insistito senza posa, Tai! (il nome della roccia viene da mārōra’a, insistere)
Il mio corpo rivoltato, il mio pudore oltraggiato!
Il mio corpo abusato è la piccola baia di Fa’atoro,
Le mie gambe tremanti sono le sponde della grande baia di Mārō’e,
La mia femminilità sarà d’ora in poi Vai’oreā l’isolotto di Mārō’e,
Davanti alla tua punta Tai, la punta montagnosa di Teureureotai, il ricordo di questo legame resterà ancorato alla terra!

E ‘īa he’e te tau ‘ūmatatea,’ūa’ara’a ‘īa tō a’ia’i,
E ‘īa mata noa atu ā tō’u nūna’a i te tiare Tahiti,
E mata noa ā ‘īa tō’u iho… ‘Īa tō’u iho parau.

Quando arriverà la fioritura, la mia bellezza si mostrerà in pieno giorno
Quando il mio popolo poserà lo sguardo sul tiare Tahiti, quando il mio popolo poserà lo sguardo sul mio corpo,
Si ricorderà della mia storia.