Te Fare Upa Rau, il Conservatorio della Polinesia Francese, ha prodotto come ogni anno lo spettacolo sul marae Arahurahu, realizzato stavolta dal gruppo ‘Ori I Tahiti, vincitori della Heiva dello scorso anno, sotto la guida del giovane Terau. Il tema, scritto da Tane Raapoto, ha per titolo ‘Āi’a, patria, termine di uso non comune rispetto a fenua, terra.
La tradizione polinesiana presenta la mitica Hawai’i come la madre delle terre, matrice che ha generato gli dèi, origine dell’uomo che l’ha strutturata in va’a mata’eina’a, cioè distretti. L’usanza polinesiana di interrare la placenta crea un legame indissolubile tra fenua e il nuovo nato, diventando la sua ‘āi’a, il suo rifugio che gli mostrerà il senso della vita. Così per il ta’ata āi’a, il nativo, l’adagio a hi’o i ti mou’a (“guarda la tua montagna”) prende senso come in un paripari fenua, elegia alla terra, dove vengono definite le frontiere del distretto e gli elementi naturali che lo compongono.
Lo scopo di questo tema è di ricordare il concetto di patria, accettandone l’amore per comprendere cosa rappresenti la nostra madre terra.
I costumi, disegnati da Teraurii Piritua, realizzati esclusivamente con materiali naturali, sono di colore marrone, ocra, giallo e verde, per rappresentare la terra in tutte le sue trasformazioni.
La cornice naturale del luogo sacro ha impreziosito lo spettacolo, dandogli un’aria sovrannaturale.
Visto il grande successo di quest’ anno, oltre alle cinque già in calendario, è stata prevista una rappresentazione supplementare la domenica.