John Standingdeer Jr., membro della Eastern Band degli indiani Cherokee, ha brevettato un software senza precedenti per la decodifica dei modelli linguistici cherokee, rendendo più semplice e veloce l’apprendimento di questo idioma. Il sistema serve alla “decostruzione e costruzione di parole polisintetiche per scopi di traduzione”. Va ricordato che questa e altre lingue native nordamericane sono, appunto, polisintetiche, cioè utilizzano vocaboli che incorporano ciascuno più elementi logici e grammaticali.
Il cherokee è una lingua in via di estinzione, pur essendo utilizzata negli Appalachi meridionali da migliaia di anni. Oggi, tra i membri della Eastern Band, meno di duecento persone sono cresciute parlandola, e sono tutte sopra i cinquant’anni. Sebbene la tribù finanzi un’apposita scuola e altri programmi, gli studenti hanno ancora problemi nell’apprendimento di un linguaggio considerato dai linguisti tra i più difficili al mondo.
“Avevamo bisogno di un metodo simile per poter spiegare il cherokee ai nostri studenti”, racconta Shirley Oswalt, insegnante e attivista cresciuta nella comunità di Snowbird, nella Graham County. “Ogni parola è come un’equazione matematica”, approfondisce Standingdeer, “e questa equazione è la stessa per ogni parola”. Tale regolarità rende facile a chi lo studia padroneggiare il cherokee, sfruttando il metodo di Standingdeer, e si presta bene alla coniugazione tramite computer.
Il sito web di Standingdeer offre un dizionario con più di 70.000 voci, e due corsi online, Livello 1 e Livello 2.