Sea Shepherd è un’organizzazione non governativa fondata nel 1977 dall’attivista ambientale canadese Paul Watson che si batte per la protezione degli oceani. La sua flottiglia di 12 navi vanta la Ocean Warrior, appena arrivata all’isola di Tahiti. Commissionata e costruita grazie alle donazioni, questa nave deterrente può raggiungere velocità di 70 km orari: è stata concepita appositamente per fermare i giapponesi che cacciavano illegalmente le balene in Antartide. Temendola per la sua velocità, negli ultimi due anni i giapponesi non vanno più in Antartide. Con i suoi quattro motori diesel può rimanere in mare per almeno tre mesi.
La Ocean Warrior ha già svolto diverse missioni, per esempio in Tanzania per proteggere le tartarughe, o a Timor dove ha fermato ben 90 navi cinesi colte a pescare illegalmente. I dieci membri dell’equipaggio sono di varie nazionalità: australiani, francesi, italiani, inglesi, venezuelani.
Ho avuto il piacere di incontrare i due simpatici italiani a bordo, Filippo e Arianna: propongo l’intervista nel video che segue.
 


Il polinesiano Jo Tehaamaru conta di imbarcarsi su una delle navi di Sea Shepherd. È già membro della loro associazione locale Tīa’i Moana, Guardiani dell’Oceano, ma vuole fare ancora di più:
“Sarà motivo di orgoglio poter rappresentare la Polinesia. C’è sempre un po’ di apprensione, ma il ta’ata Tahiti, l’uomo di Tahiti, ama l’avventura! Questa organizzazione è una delle poche al mondo a essere indipendente, non risponde a nessuno Stato, è dedicata agli oceani, e i polinesiani sono vicini all’oceano. Non siamo pagati, non riceviamo uno stipendio. È davvero una questione di passione. Se l’oceano muore, moriremo anche noi”.
La Ocean Warrior resterà alla fonda a Tahiti soltanto una settimana, giusto per uno scalo tecnico. La sua prossima destinazione viene tenuta segreta per motivi di sicurezza.