gran gala conservatorio tahiti 2019

Chi ha mai sentito parlare di Tu Makinokino, l’antenato della dinastia reale dei Pomare? Il suo incredibile destino è legato alla storia dei polinesiani. Te Fare Upa Rau, il Conservatorio di Tahiti, inscena la sua epopea nello spettacolo di fine anno. Autore e scenografo John Mairai, che sottolinea la morale di questa storia: “Siamo tutti degli hotu pāniu.” (La Barringtonia asiatica ha frutti dalla forma simile al cappello del vescovo, che possono viaggiare spinti dai venti e dalle maree fino ad approdare su una spiaggia e diventare un magnifico albero dalle ricco fogliame: Hotu pāniu significa essere alla deriva.) Clement Pito, miglior ’ōrero, oratore, del 2016 dissente: “Sono Ma’ohi dalla testa ai piedi, ben radicato nella mia cultura e tradizioni, non mi sento assolutamente hotu pāniu, questo è un termine riservato agli stranieri che arrivavano e arrivano nelle nostre isole per rifarsi una vita”.

 


Tu è il titolo che veniva dato agli ari’i (capi) o ai grandi guerrieri, significa “stare in piedi”; makinokino significa “stabilità”, nome premonitore di questo personaggio, semidio da parte di padre, il dio Atea; puamotu – cioè delle Tuamotu – da parte della madre, Fakahotu originaria di Ana’a, isola guerriera. Sorpreso dalla tempesta mentre dall’atollo di Fakarava cercava di raggiungere Niau, si ritrova sbalzato dalla furia delle onde nel canale di Taunoa dell’isola di Tahiti. Nello stesso momento sulla vicina spiaggia di Ta’aone l’ari’i di Pare (oggi Pirae) aspetta con ansia il figlio, disperso nella tempesta. Come scorge la va’a (piroga) di Tu esulta, ma appena nota i capelli crespi capisce che si tratti di un puamotu. Decide di adottarlo per sostituire il figlio che ha perduto, come il mare gli ha tolto un figlio, gliene porge un’alto.
Tu Makinokino sposerà la principessa del marae Ahutoru di Arue, villaggio dell’isola di Tahiti.

 


Nono discendente di Tu Makinokino è Pomare piti (secondo), firmatario del trattato del 1819 nel quale cede le isole polinesiane alla Francia, dopo aver istituito la monarchia unica in seguito alla sua vittoria nella battaglia dei fei-pi nel 1815 e aver promulgato il Codice Pomare, dove il cristianesimo diveniva l’unica e sola religione di Stato.
Molta emozione nello spettacolo del Conservatorio sin dai discorsi iniziali: il bel direttore Fabien Dinard, con voce rotta, ha annunciato la presenza dei suoi nonni nel pubblico, appositamente arrivati dalla vicina Mo’orea per assistere al Gala; una bella soddisfazione per lui, che ha perso la madre e la zia sua gemella da qualche anno.
Emozione nel discorso del ministro della Cultura, Heremoana, sempre affabile, che conosce bene Te Fare Tauhiti Nui, la casa della Cultura della quale è stato direttore, per la difficoltà di far recepire all’Assemblea l’importanza di investire fondi per eventi culturali. Dopo canti e danze con i 1000 allievi che sono passati sul palco per classi e fasce d’età, un coro finale ’āmui, tutti insieme prima di festeggiare con il taglio della torta i 40 anni dell’istituto. A spegnere le candeline la storica insegnante di ’ori, mamie Louise, che domani compirà 80 anni.
Auguri e grazie per gli insegnamenti!