heiva 2019 prima serata

Quest’anno partecipano alla Heiva I Tahiti appena 28 gruppi, ma di altissimo livello qualitativo: 15 gruppi per il canto, 8 in categoria tārava Tahiti, 4 in categoria tārava Raromata’i, 3 in categoria tārava Tuha’a Pae. Le categorie si differenziano per la sonorità del canto, più squillante nel tārava Tahiti, più melodico nel tārava Raromata’i, mentre il tārava Tuha’a Pae riprende le antiche sonorità, con squillanti voci nasali.
Per la danza abbiamo 13 gruppi, 7 in categoria hura tau, professionisti, e 6 in categoria hura ava tau, amatori, ovvero quelli che non hanno ancora vinto il primo premio. Ogni gruppo deve presentare 4 o 5 cinque tipi di danze tradizionali fra le ‘ōte’a, danza guerriera, ‘aparima, danza gestuale nella quale si mimano con le mani le parole della canzone, ‘pā’ō’ā, danza tradizionale che si esegue seduti sulle ginocchia, hīvinau, danza in cerchio (a imitazione dei marinai che levavano l’ancora al grido di “heavy now”) e ‘aparima vāvā, muta, da eseguire indossando tre tipi di costume: tradizionale o gran costume, vegetale e in pareu (tessuto). L’intera prestazione deve avere una durata compresa fra i 45 e i 60 minuti.

La prima serata del 4 luglio

La tradizionale cerimonia di apertura del rāhiri quest’anno è semplice, ogni membro della giuria invita alcuni gruppi a entrare in scena, ciascuno nel modo che meglio gli si addice, chi urlando, chi cantando, chi declamando con voce soave.
Come anticamente veniva presentato al ari’i (capo) un mazzo di foglie di banano in segno di rispetto, così viene scambiato questo simbolo fra capi gruppo e giuria in segno di mutua accettazione e rispetto.
In questa prima serata vanno in scena due cori in categoria tārava Tahiti, Te Pare ‘O Tahiti Aea che canta della rivolta dei Pūeu contro la regina Pomare IV e i Tamarii Teahupoo dalla penisola di Tahiti, che cantano la storia di Hui e Taiarapu nei tempi antichi.
Due gruppi di danza, Hura Mai in categoria hura ava tau, amatori, che racconta l’evolversi dell’amicizia fra un ragazzo e una ragazza col passare degli anni, e i Tamarii Mataiea che ballano la rivolta dei Vai’uriri contro la regina Pomare IV.
La rivolta contro questa regina pare sia ancora argomento di attualità, ben tre gruppi ne parlano in questa Heiva!
 


Te Pare ‘O Tahiti Aea

Te ti’amara’a o Pueu i mua i te hau o te ari’i vahine Pomare IV
La rivolta di Pueu davanti alla corte reale della regina Pomare IV

Il popolo di Ahurei gioisce meravigliato per l’accettazione da parte della regina Pomare IV del loro diniego a farle posare i piedi sulle loro terre. Ogni luogo sul quale la sovrana posa i piedi le appartiene. Il grande sacerdote Tetuanuimaraeta’ata con voce possente esclama:
Anuhi e ta’iri,
Anuhi e tapo’i,
Anuhi e a tü
Anuhi colpisci,
Anuhi copri,
Anuhi difendi
Così alla regina non resta che completare il giro dell’isola sulla sua piroga a doppio scafo, mentre i guerrieri la controllano con lo sguardo.
Interessante la sonorità del loro tārava Tahiti, che in alcuni momenti diventa quasi uno scioglilingua. Debole il loro ‘ute paripari, elegia alla terra, anche se iniziato con voce suadente da una bella fanciulla. Nel ‘ute ‘ārearea, canto comico, due uomini nerboruti vestiti da donna scherzano intorno a un incisivo mancante nella bocca di uno dei due, esortando ad avere una buona igiene. Il problema dei denti è notevole in Polinesia francese, pur avendo le cure rimborsate dalla mutua locale, raramente le persone si curano e finiscono per avere sorrisi pieni di buchi neri, e non si piegano a portare protesi o impianti. A volte i denti cadono a seguito di risse, spesso le donne maltrattate si riconoscono da un incisivo mancante.

Hura Mai

Taputea: te hono a papa
L’arcobaleno: segno di legame

Anche se uno dei membri della giuria, che vuole mantenere l’anonimato, non ha apprezzato l’astrattezza del tema, il gruppo Hura Mai si presenta in scena con una grande energia. È vero, il loro tema è prolisso e non si capisce bene dove vogliano arrivare, ma si riscattano con la messa in scena. Gruppo fondato nel 2014 da Apethai Duchemin, che ha ballato per più di 15 anni nel gruppo O Tahiti E di Marguerite Lai, è composto per la maggior parte da giovani.
Ballano l’incontro fra un ragazzo e una ragazza, l’evolversi della loro amicizia attraverso gli anni, con segnali inviati dalla natura come te ānuanua l’arcobaleno.
 

Tamari’i Teahupo’o

Paripari fenua Teahupo’o
Elegia alla terra di Teahupo’o

Il gruppo canta la terra dei distretti di Hui e Taiarapu, oggi chiamata Teahupo’o, identificandola con confini e morfologia, integrando personaggi leggendari come il bel Viritua, amante di Tirioto, arruolato come schiavo dal ari’i Pa’itu, della famiglia guerriera Vehiatua I Te Mata’i.

Tamari’i Mataiea

‘Ōrure ‘ei iho!
Rivoltarsi per la propria identità

Dalla penisola di Tahiti, il gruppo Tamari’i Mataiea che si presenta per il ballo in categoria Hura Tau e per il canto per la categoria tārava Tahiti, con due temi diversi. Cantano la gioia di arrivare nella capitale per partecipare alle festività di Tiurai, primo nome della Heiva, da july, mese in cui si svolge la storica competizione, voluta dalla Francia per celebrare la presa della Bastiglia. Danzano raccontando un fatto storico realmente accaduto.
Sulla piazza Taraho’i la regina Pōmare IV annuncia fiera al suo popolo che farà il giro dell’isola, ma attenzione, secondo la legge polinesiana i luoghi che calpesterà entreranno a far parte del suo regno. Gli abitanti di Vai’uriri-nui vivevano tranquilli fino a che non risuona la voce del Tahua, sapiente, che condivide il suo sogno premonitore: “Alzati o guerriero, cingiti della tua cintura regale, preparati”. Mentre i guerrieri si preparano, il popolo continua a vivere tranquillamente. Te-tua-’ai-roro, ari’i, capo e grande guerriero, viene a sapere del progetto della regina Pomare IV:
tē pāto’i nei au…
disapprovo…
e pāto’i au…
mi oppongo…
Nel frattempo la regina con il suo seguito si trova in viaggio e si avvicina alle terre dei Teva, tribù di Te-tua. Arrivata alla frontiera di Vai’uriri, vede i guerrieri acclamare le parole sacre della propria terra e pensa che siano di accoglienza per celebrare il suo periplo di Tahiti. I guerrieri sono pronti a battersi contro la regina, ladra della terra sacra del loro popolo; Pomare IV, inferocita per l’affronto, ordina all’armata del suo seguito di combattere i Teva, che non cedono. Vedendo con quanta determinazione difendano le proprie terre, la regina si dà per vinta e rinuncia, continuando il suo viaggio per mare. Così Vai’uriri cambia nome in Mataiea, che significa “guarda il tuo cammino”.
Pare che questa battaglia in realtà non sia mai esistita, secondo il profondo conoscitore della storia polinesiana John Mairai, indignato di come si possa mettere in scena una farsa simile. Ma l’allusione alla Francia che governa le isole polinesiane e alla volontà di opporsi fermamente a chi non abbia titolo di possedere le terre, non è poi così velata.