Alle elezioni spagnole del 23 luglio, nessuno dei due schieramenti che si sono alternati al potere ha raggiunto la soglia minima, sicché chiunque aspiri a governare avrà bisogno dei voti di Junts, il partito indipendentista catalano di Carles Puigdemont (il quale, lo ricordiamo, si trova esiliato in Belgio).
Dopo anni di discredito ai danni di Puigdemont, il presidente ad interim Pedro Sánchez sta ora negoziando con lui.
Per il momento, affinché il psoe possa ottenere il controllo del tavolo congressuale spagnolo, Puigdemont ha chiesto a Sánchez di avviare le procedure per rendere il catalano ufficiale nelle istituzioni dell’ue (insieme al basco e al galiziano) e per poterlo utilizzare anche al Congreso, la camera bassa di Spagna. Ora come ora, quando un deputato tenta di parlare catalano al Congreso, viene costretto a esprimersi in spagnolo sotto la minaccia di rappresaglie. Com’è possibile che si voglia vietare la lingua dei catalani? La lingua non è soltanto comunicazione ma soprattutto identità. Atteggiamenti simili ci fanno sentire che il “nostro” Stato non rispetta la nostra identità.
In molti Paesi europei si concepisce un’unica lingua all’interno dello Stato. Altre lingue “regionali” sono conosciute, ma non vengono prese in considerazione, come se i loro parlanti fossero cittadini di seconda classe. In Spagna, 26 milioni di persone vivono in territori che hanno come lingua propria il castigliano (lo spagnolo), ma 14 milioni vivono in territori che hanno come lingua propria il catalano (con circa 8 milioni di parlanti regolari), 3 milioni il galiziano (2 milioni di parlanti) e 3 milioni il basco (900.000 parlanti).
E il catalano non è una lingua secondaria che ha convissuto con lo spagnolo nello stesso territorio. Il catalano è la lingua indigena di una parte della penisola iberica, la nazione culturale chiamata Països Catalans, che faceva parte della Corona d’Aragona e fu confederata, su un piano di parità, con la Corona di Castiglia nel 1474. Ma nel 1714 venne sottomessa con la forza e tutti i suoi diritti furono aboliti, cosicché da allora in poi consideriamo la Catalogna una colonia della Spagna. È da questa annessione forzata che deriva il significato storico del movimento indipendentista catalano.