Il Consiglio Europeo ha prorogato le misure restrittive dell’UE nei confronti del regime siriano per un altro anno, fino al 1º giugno 2021. In questa occasione l’Associazione pro Terra Sancta desidera riaffermare quanto espresso da anni, e condannare senza giustificazioni le sanzioni che danneggiano gravemente la popolazione civile e non il regime, specialmente in questo momento di grave crisi sanitaria ed economica.
Le sanzioni economiche sono quanto di più lontano dall’impegno “a trovare una soluzione politica duratura e credibile al conflitto in Siria”, così come si legge dal comunicato dell’Unione Europea, perché mettono in ginocchio la popolazione già stremata dalla guerra. La fine dell’embargo è stata invocata sin dall’inizio del conflitto siriano (2011), perché ha reso difficile, se non impossibile in alcuni casi, stare accanto realmente alla popolazione che non ha nessuna responsabilità in questo interminabile conflitto.
In Siria, l’Associazione pro Terra Sancta continua a sostenere i quattro centri d’accoglienza a Damasco, Lattakia, Aleppo e Knayeh, gestiti dai rispettivi parroci: fra Bahjat Karakach, fra Atef El-Falah, fra Ibrahim Alsabah e fra Hanna Jallouf, oltre a numerose opere in coordinamento con la Custodia di Terra Santa.
Purtroppo, a causa dell’embargo, è sempre stato molto complesso  far giungere gli aiuti necessari alle comunità, ma con orgoglio e determinazione Pro Terra Sancta non ha mai smesso di sviluppare progetti a sostegno degli ultimi. A oggi, infatti, Associazione pro Terra Sancta rimane una delle poche organizzazioni che in questi anni è riuscita a far giungere aiuti di ogni tipo, appoggiandosi ai francescani della Custodia di Terra Santa e ai loro fornitori dal Libano. La rete di contatti ha permesso di far arrivare negli anni i finanziamenti necessari per le spese di luce e carburante utilizzato per i generatori e per garantire il funzionamento di pozzi d’acqua pulita o, ancora, per la ricostruzione di alcune delle molte case distrutte e per creare lavoro.
Per questo, l’Associazione riafferma con forza quanto espresso gli anni precedenti, e ribadisce che fermare l’embargo è a oggi l’azione più importante dal punto vista politico, perché permetterebbe di aiutare con molta più rapidità e professionalità il popolo siriano stremato dalla guerra. Specialmente in questo momento di pandemia globale che non ha risparmiato nemmeno la Siria.

Andrea Avveduto,
capo ufficio stampa dell’Associazione pro Terra Sancta