Festival Tahiti Ti’a Mai, seconda serata


Nella seconda serata del Festival hanno ballato i gruppi Tere ‘Ori, vincitore per la categoria Hura Ava Tau, non professionisti, della Heiva I Tahiti 2019, e il celebre Tamariki Poerani della puamutu Makau Foster. Una sola corale: Tamari’i Tuha’a Pae No Mahina, le persone originarie delle isole Australi che vivono a Mahina.
Il tema del gruppo Tere ‘Ori è storico: Pomare, lo ari’i (re) che ha unificato sotto il suo dominio l’intera isola di Tahiti, vuole un guerriero scelto da mettere a capo dei suoi uomini per proteggersi dai Teva, appena sconfitti nella battaglia dei Fēi-pī. Indìce una gara per selezionare il vincitore.
Così per una settimana i più forti si sfidano nel sollevamento della pietra, nella corsa con la frutta e in tutti gli altri sport Mā’ohi. Vincerà il primo che porterà al sovrano le prelibatezze preparate nel ‘ahimā’a, il forno interrato tipico di queste isole.
Il vincitore è Tetua’eha, che viene da Tetaha, località dell’isola di Huahine, che da allora ha il privilegio di essere considerata la migliore per questo tipo di cottura. Tetua’eha viene interpretato da un enorme giovanotto polinesiano: sin dall’inizio si è capito chi fosse il vincitore!

Il gruppo Tamari’i Tuha’a Pae No Mahina, resosi conto che molti appartenenti alle giovani generazioni non conoscono la loro isola d’origine, spiega didatticamente nomi, radici e mitologia dell’arcipelago delle isole Australi, il più a sud della Polinesia francese.
L’uccello che canta è portatore di una buona notizia, quale messaggero degli dèi.
L’arcipelago chiamato Tuha’a Pae è composto da 5 isole, disposte come le dita della mano sinistra, Rurutu che nei vecchi tempi era chiamata Eteroa, Ra’ivavae detta Vavitu, Tubua’i col suo nome antico Tumura’i (fondazione del cielo), Rapa detta Oparo e Rimatara.
In queste isole la percezione dell’oceano era particolare, visto come fondamentale legame sociale.
L’oceano non separa i popoli, anzi li lega: basti pensare alla piovra che con i suoi 8 tentacoli unisce i vari Paesi polinesiani nell’oceano Pacifico. L’oceano è considerato un luogo sacro, ospita numerosi legami simbolici alle divinità e agli antenati, parte integrante delle varie isole. Cielo mare e terra sono parte di un tutto, separato dopo il momento della creazione.
Secondo la tradizione orale esiste un Hiro (eroe leggendario deificato) per ogni isola di questo arcipelago: Hiro te pua manu (uccello dei fiori), Rimatara; Hiro te pū manatū (che suona la conchiglia), Rurutu; Hiro i te ara raua (dio che veglia), Tupua’i; Hiro i te moe taere (dio onnisciente), Ra’ivavae; Hiro i te ara roa (dio dal grande battello), Rapa.

Grandiosa la prestazione di Tamariki Poerani, del gruppo Makau Foster della puamutu (le isole Tuamotu), in particolare il gruppo dei ragazzi capitanato da Fred che ha mostrato un’ottima sincronia.
Ka tu
, alzati, è il messaggio per i giovani.

Il tempo andato
Soffro, gemo, amo, aue e e!
In alto, sulla sfera celeste, Makitua il navigatore conosce la rotta: quella dell’amore, della legge, dell’altra legge (quella divina), della giustizia e del giudizio.
Che si alzino, che si estendano, che si rinforzino, che si concentrino, che si disperdano, che si alzino, che si sviluppino.
Rivoluzione, cambio di rotta, virata di bordo, è finito il tempo della menzogna e degli errori.
Viene rivelata la verità, viene rivelata la giustizia,  la verità degli antenati, la verità dei Mā’ohi, la sacra parola, la parola d’amore, la parola delle anime, aue! Manu e! Vieni! Vieni! Va’!
Vola verso te vai punariki (la piccola sorgente d’acqua) verso te vai ahutoru (l’acqua dei tre altari), te vai a te maro kura (l’acqua della sacra cintura), te vai a te hei kura (l’acqua della sacra corona), te vai a te oka kura (l’acqua della sacra divinità della notte), te vai a te hume kura (l’acqua sacra vaporizzata, la nebbia), te vai kurakura e (l’acqua molto sacra), aue! Aue e e.
Venite, venite, mimate danzando, fra mille giravolte, come la piroga che vira di bordo, vogando nella dolcezza della notte sull’onda dell’amore, l’amore del dio Kio Tumo. Vogate, vogate, sulla navata divina, elevatela, fatela scivolare, vogate, navigate nella dolcezza della notte sulla navata divina, imbarcate la legione di Ka, la legione sacra, la legione che si risveglia, la legione terrificante, la legione dei guerrieri, la legione dei maestri. 
Vogate, vogate! Scivolate nella dolcezza della notte, della notte insondabile, la notte degli spiriti. 
Che il vostro cuore sia puro, che il vostro spirito sia puro, che sia puro, che lo sia! 

Anche in questa seconda serata abbiamo potuto ammirare l’esibizione dei ballerini solisti, una ragazza per il gruppo Tere ‘Ori e ballando insieme per il gruppo Tamariki Poerani, un ballerino e una ballerina che ci hanno lasciati senza fiato!