Irlanda del Nord: altri arresti per l’uccisione di Lyra McKee

Difficile comprendere l’ostinazione (coazione a ripetere?) di alcune frange “dissidenti” dell’indipendentismo repubblicano. E lo dico con tutta la comprensione possibile per la causa della riunificazione irlandese.
In questi giorni altre quattro persone, rispettivamente di 19, 20, 21 e 33 anni, sono state arrestate e trasferite a Belfast per un loro possibile coinvolgimento nell’uccisione di Lyra McKee. Il 18 aprile 2019 a Creggan (quartiere di Derry dove due bambini su tre vivono sotto la soglia di povertà e dove è in aumento il tasso di suicidio) la giovane giornalista era stata colpita da un proiettile mentre documentava gli scontri. In quel momento si trovava vicino a un’auto della polizia contro cui venivano esplosi colpi di arma da fuoco. Con un comunicato, l’organizzazione armata New IRA aveva riconosciuto le proprie responsabilità e si era pubblicamente scusata con i familiari della vittima sospendendo per rispetto le commemorazioni e la sfilata tradizionale di Pasqua.

uccisione di lyra mckee
Lyra McKee.

Altre persone erano già state arrestate in precedenza, e Paul McIntyre, 53 anni, veniva incriminato per omicidio. Secondo il suo avvocato, invece, McIntyre si sarebbe limitato a raccogliere il bossolo del proiettile fatale. Un altro abitante di Derry (di 27 anni) era stato incriminato per violazione della legge sulle armi dopo il ritrovamento dell’arma nel luglio 2020.
Nei giorni precedenti alla morte della giornalista, la polizia nord irlandese aveva effettuato numerose perquisizioni (definite da chi le aveva subite “aggressive”) nei confronti di esponenti dell’IRSP a Lower Falls per impedire la Parata di Pasqua e le commemorazioni per l’insurrezione del 1916. Perquisizioni che potrebbero aver innescato gli scontri notturni a Creggan e la sparatoria da parte di militanti repubblicani.
Nata a Belfast, Lyra si era trasferita da pochi mesi a Derry con la sua compagna Sara Canning. Nonostante venisse sbrigativamente definita “apolitica” da alcuni colleghi, era molto impegnata nel sociale e legata ai movimenti punk e new age. Giornalista investigativa, era conosciuta, oltre che per le numerose collaborazioni con svariati media (The Atlantic, The Belfast Telegraph, Private Eye y BuzzFeed News, Sky News, Mediagazer) anche come attiva sostenitrice dei diritti della comunità LGTBI.
Probabilmente si trattava solo di una coincidenza, ma va anche ricordato che Lyra McKee stava per pubblicare un libro sull’uccisione del reverendo Robert Bradford (esponente del clero metodista, politico unionista e deputato nel parlamento nord irlandese) da parte dell’IRA nel novembre 1981. In progetto anche un altro libro sui bambini irlandesi che avevano perso la vita nel corso del conflitto.
Fino ad allora la Nuova IRA aveva rivendicato l’uccisione di due funzionari del carcere (David Black e Adrian Ismay) e di un taxista (Michael McGibbon), oltre all’esplosione di un’autobomba a Derry nel gennaio 2019 e l’invio di pacchi bomba a stazioni e aeroporti londinesi.
Diversi osservatori hanno indicato l’organizzazione di sinistra Saoradh (fondata nel 2016 da ex esponenti dei Provisionals e da altri dissidenti) come possibile “vetrina politica” della Nuova IRA. Ipotesi tuttavia sconfessata dagli interessati. Stando ad alcune versioni sarebbe stato il figlio di un esponente di Saoradh a sparare il colpo che ha tolto la vita a Lyra McKee.