Elly Schlein il 2 giugno scenderà in piazza a Roma “per la Costituzione e l’Europa Federale”. In Italia, ogni richiesta di autonomia più o meno differenziata viene inquadrata come un subdolo artifizio del “ricco Nord” per attuare un sostanziale secessionismo ai danni del “povero Sud”. Una “minaccia per l’unità d’Italia”, secondo la definizione della stessa Schlein. Figuriamoci il federalismo, ovvero una federazione di stati-regione o una confederazione di macro-regioni.
Tuttavia, non si comprende perché quello che dovrebbe andare bene per l’Europa, il federalismo, non possa andare bene anche per l’Italia. Una Italia federale. Peraltro, in alcuni ambienti nazionalisti, quello dell’Europa federale viene percepito come un progetto sostanzialmente eversivo il cui obiettivo è la cessione a un’unica entità centrale delle prerogative appunto dello Stato centrale. Si nega il “decentramento” verso il basso ma si auspica un “concentramento” dei poteri statali verso l’alto.
In questo senso, difesa della Costituzione ed Europa federale potrebbero essere due obiettivi antitetici.

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