“Vogliamo fare una norma quadro sull’immigrazione che sia indirizzata a tutelare la sicurezza del territorio e dei cittadini”. Il presidente del Friuli Venezia Giulia, Massimiliano Fedriga, non si arrende al muro eretto dal nuovo governo alle richieste del Nord-est. “In questi giorni”, ha precisato il governatore “l’assessore con delega all’Immigrazione sta facendo degli incontri con gli uffici tecnici. Noi utilizzeremo tutte le norme che abbiamo a disposizione perché pensiamo che l’immigrazione vada trattata anche dal punto di vista della sicurezza e non semplicemente con il finanziamento di corsi di sci per i richiedenti asilo”. Una misura “che abbiamo trovato e che abbiamo tolto”.
La Regione, ha spiegato Fedriga, “non può espellere migranti, ma abbiamo collaborato, come collaboriamo, con le istituzioni nazionali su moltissimi temi”. In futuro, ha assicurato Fedriga, si continuerà a collaborare “con chiunque” se i provvedimenti saranno “in linea con le indicazioni politiche scelte dal 57% degli elettori di questa regione. L’importante è raggiungere l’obiettivo. Ho dei dubbi che ci sia questa volontà rispetto al primo atto che ha fatto il Governo”, ovvero l’impugnazione di una legge regionale del Fvg. “Mi auguro di sbagliare”.
Il consiglio dei ministri del 5 settembre aveva deciso di impugnare la legge della Regione Friuli Venezia Giulia n. 9 del 08/07/2019, recante “Disposizioni multisettoriali per esigenze urgenti del territorio regionale”, in quanto numerose disposizioni sono risultate eccedere dalle competenze statutarie della Regione. In particolare: alcune norme violano la competenza esclusiva statale in materia di tutela dell’ambiente, e talune disposizioni in materia di immigrazione appaiono discriminatorie, in contrasto con i principi di cui all’articolo 3 della Costituzione e in violazione della competenza esclusiva statale nella materia di cui all’articolo 117 della Costituzione.
Ancora, ha osservato l’esecutivo, una previsione in materia di strutture di primo intervento sanitario risultano in contrasto con previsioni statali espressione della competenza in materia di livelli essenziali delle prestazioni e costituenti principi fondamentali in materia di tutela della salute, in violazione dell’articolo 117; infine altre norme, riguardanti il rapporto di lavoro del personale regionale, invadono la materia dell’ordinamento civile, in violazione dell’articolo 117, secondo comma, lettera l), della Costituzione, ponendosi altresì in contrasto con le disposizioni statali volte a costituire principi generali di coordinamento della finanza pubblica, in violazione dell’art. 117, terzo comma, della Costituzione.

 

“Libero”.