Heiva 2023, prima settimana

Il discorso di apertura della Heiva I Tahiti del nuovo Ministro della Cultura, l’indipendentista Éliane Tevahitua, è stato di grande efficacia. Ha sottolineato come la data del 29 giugno, festa dell’Autonomia che quest’anno è coincisa con l’apertura delle festività, sia funesta per il Paese, non è l’autonomia che potrà fare migliorare l’economia in Polinesia, l’autonomia di spesa e è stata funesta, specie quando le persone al governo si sono limitate a perseguire gli interessi della Francia.
Per la prima volta l’Alto Commissario, il rappresentante della Francia, si è recato insieme al nuovo eletto Presidente Moetai Brotherson, davanti alla stele di Faa’a per commemorare i soldati polinesiani caduti in guerra. 
Il 3 luglio sarà ricordata la prima esplosione nucleare avvenuta 57 anni fa, a cui è stato dato il nome di Aldebaran, con tre minuti di silenzio in ogni pubblica amministrazione.
Con malati e morti di cancro, il popolo polinesiano paga ancora oggi il prezzo di questi esperimenti, 193 esplosioni atomiche, durate dal 1966 fino al 1996 negli atolli di Mururoa e Fangataufa.
Inaugura la serata il gruppo di canto TAMARI’i O TE FAA NO TIPAERUI (https://www.facebook.com/HITOFFICIEL/videos/222549133951260) in categoria TĀRAVA RAROMATA’I con il tema Te ipo i ferohia, ’aore e mou i te mate, L’amore solidamente intrecciato, sopravvive alla morte.
Volate a Tau-pō, atterrate a Tīpaepō, prendete posto e assaporate la storia degli esseri che la morte ha separato.
È la storia di Tetauri e del suo compagno, uniti da un amore forte come il fuoco ardente.
Quando scoppiò la guerra tra i due regni rivali di Tefanā e di Te Oropa’a, la ragazza si accorse di essere incinta. I due erano molto felici all’idea di essere genitori.
Quando la lotta si intensificò, dopo aver a lungo parlato con preoccupazione, angoscia, tristezza e palpitazioni, la coppia decise, di raccogliere forza e coraggio per affrontare la tempesta causata da questa conquista del territorio. Erano convinti che l’amore incondizionato che li legava, avrebbe permesso loro di proseguire senza difficoltà la loro esistenza e quella dei loro discendenti.
Ma il miracolo non si verificò.
La donna morì. La perdita fu doppia, quella della regina e dei gemelli che portava in grembo.
Che sofferenza, che dolore, che disgrazia! La morte li ha separò, ma gli spiriti, rimasero legati. L’amore incondizionato esiste e continuerà ad esistere e non sarà dimenticato.
(https://www.facebook.com/HITOFFICIEL/videos/793631552226465)

A seguire il gruppo TAMARI’i Teahupoo (https://www.facebook.com/HITOFFICIEL/videos/940615613831822) sempre di canto, in categoria TĀRAVA Tahiti, che ci presenta una storia d’amore, questa a lieto fine, fortunatamente: Te Ana o Vaipöiri e te here i roto ia Tirioto e o Viritua, La grotta Vaipöiri e l’Amore tra Tirioto e Viritua.
Un tempo a Hui e Taiàrapu, oggi Teahupo’o ia Matahihae, viveva una lucertola di nome Otiri Nui nella grotta di Vaipöiri, ai piedi del monte Pahoa. Poteva essere addomesticata da chi sapeva come adularla.
A quel tempo, anche il capo Patea viveva a Hui e aveva una figlia di nome Tirioto, follemente innamorata di Viritua, un giovane che viveva a Vaiarava. Durante una feroce battaglia, di fronte al coraggio e alla forza di Viritua, il re Patea decise di prenderlo come suo servitore personale.
Innamoratissima del giovane, Tirioto cercava in tutti i modi di avvicinarlo, ma non avrebbe mai avuto l’approvazione dei suoi genitori perché lei era di stirpe reale mentre Viritua era un semplice servo del capo. Grazie alla complicità delle sue ancelle, la ragazza poté incontrare Viritua a Te Ruài Honu al tramonto. Si innamorarono. Il loro amore era così forte che il guerriero decise di nascondere Tirioto nella grotta di Vaipöiri. Il cuore della ragazza sobbalzò alla presenza della lucertola nella grotta. Viritua rassicurò la sua amata, aveva modo di vincere l’animale selvatico e cominciò a lodarlo:
Otiri Nui del giorno”
Otiri Nui della notte”
“Come la Leucas aspera, pianta medicinale, che sta all’ingresso della caverna”
La lucertola risponse:
“Colpisci il peduncolo, batti il ​​peduncolo sull’acqua di Vaipöiri e la tua via sarà libera o Viritua
Addomesticata la lucertola selvatica, Viritua le disse: prenditi cura di questa ragazza, andrò dai suoi genitori per informarli che la giovane è entrata nella grotta ed è stata catturata dalla lucertola.
Il capo ordinò al suo popolo di cercare la sua amata figlia per riportargliela.
“Chi ucciderà la lucertola e riporterà sua figlia sana e salva la avrà in sposa.”
Tutti iniziarono a cercare la bella Tirioto, senza successo. Viritua prese la sua amata dalla grotta di Vaipöiri e la riportò al padre, il capo Patea.
Il capo e il suo popolo si rallegrano e il capo disse a Viritua: “D’ora in poi ti considero mio genero”.
I due ragazzi si sposarono, il loro desiderio venne esaudito.

Presentando il gruppo, il ra’atira, direttore della corale, racconta come il nome Teahupo’o, che pronuncia malamente, derivi da questa storia d’amore… la verità storica è che era arrivata in questa zona una principessa di Ra’iatea, Vehiatua, abile surfista. Il capo del villaggio prese il nome Vehiatua per usufruire della popolarità della bella ragazza.
(https://www.facebook.com/HITOFFICIEL/videos/2558491857665382)

Il primo gruppo di ’ori Tahiti, la danza polinesiana, a esibirsi sulla scena mitica di To’atā è O Tahiti E, di Marguerite Lai. (https://www.facebook.com/HITOFFICIEL/videos/1312441412693230)
L’ultimo loro spettacolo TE AHO NUNUI (https://www.rivistaetnie.com/heiva-tahiti-2019-7-115320/)  vincitore dell’Heiva I Tahiti 2019 era sulla trasmissione della conoscenza dagli anziani alla nuova generazione con il ritorno alle fonti.
Ricordiamo bene la pioggia battente che ha congelato il pubblico davanti alla bellezza della coreografia presentata da O Tahiti E.
TE AHO NUNUI si è concluso con l’interramento del pu fenua, il cordone ombelicale, del bambino, simbolo del legame indissolubile con la sua terra, i suoi antenati e la sua cultura.
Quest’anno, O Tahiti E torna con lo spettacolo intitolato Tōtō tō pito,  Il Legame di Sangue. La risonanza del legame del cordone ombelicale, precisa l’autore del testo, Etienne Raapoto.
Ottima la prestazione di Ariipeu Tirador per il concorso di migliore ballerino.
Questa storia racconta la vita di una donna dai sogni che diventano realtà. Heirava i te ra’i tinitini, che abitava a Faiere, un quartiere sulle alture di Pape’ete.
Per molto tempo gli abitanti dell’isola di Tahiti hanno creduto di essere i soli in mezzo all’oceano.(https://www.facebook.com/HITOFFICIEL/videos/285759440608003)

Un giorno, in un incubo, la donna vede arrivare a Tahiti delle piroghe senza stabilizzatori; su queste navi vede uomini dalla pelle bianca, molto diversi dai polinesiani, vestiti dalla testa ai piedi.
Nel sogno le vengono raccontati gli sconvolgimenti del modo di vivere della sua popolazione. Non accadrà subito, ma accadrà.
Heirava i te ra’i tinitini non vedrà mai la realizzazione del suo sogno.
Di fronte alla stranezza di questo sogno, sacerdoti e indovini vennero portati davanti a Tīpaepō e Taunoa per trovare l’interpretazione di questo sogno.
La nonna di Heirava i te ra’i tinitini  aprì il discorso sull’interpretazione delle voci udite dalla giovane: come la madre,  legata al suo cordone ombelicale che è il cordone della vita, il popolo dovrà essere unito dal vincolo della fraternità per affrontare i grandi cambiamenti causati da queste intrusioni.
Il sacerdote Tīpaepō si soffermò sulla visione di canoe a bilanciere descritte per la prima volta dal sommo sacerdote Vaita di Opoa a Ra’iatea, che sosteneva che le navi portassero spaventose armi che sputano fuoco,  il cui ruggito ricordasse il tuono.
Gli stranieri si approprieranno delle terre…
L’indovino Taunoa annunciò i grandi cambiamenti nella natura stessa del polinesiano, della sua anima.
Da quel momento in poi si decise che il popolo restasse unito come il cordone ombelicale che lo lega alla propria terra. (https://www.facebook.com/HITOFFICIEL/videos/177056755345841)
Passarono le generazioni…
Ciò che era stato predetto si è avverato…
Cosa dovremmo fare oggi?
Chi siamo su questa terra?
Viandanti, viaggiatori o Mā’ohi?
Cosa significa oggi Mā’ohi?
E che significato dare a questo albero (Mā’ohi significa virgulto), oggi non abbiamo tutti un po’ di sangue straniero?
E ricorda: “Il sangue chiama il sangue”.
“O popolo di Tahiti, alzati e sii orgoglioso di ciò che il Creatore ti ha dato. Queste sono le radici che ti connettono alla tua Terra”.
(Link https://www.facebook.com/HITOFFICIEL/videos/844446730403992)

Mai te tama i natihia i te taura pito 
O tōna metua vahine 
Mai te reira ato’a tōna taere, tōna iho 
  
’A ti’a e Mā’ohi Nui 
A toro tō rima ’eiaha ’ia topa 
E
’imi i te a’a mara i te hōhonu ra’a o te fenua 
’Ia ’ore tōna tumu ’ia aueue, ’ia ’ore ’ia farara 
  
Tahiti nui mo
’e aru 
Tahiti i te
’afeafe rau 
’Ua pehehia tōoe ’una’una 
E tō tātou tupuna 
’A mau i te ’aha mo’a 
’A fero ’e ’a nati i tō iho 
’Eiaha ’ia ta’ata’a, ’eiaha ’ia paruparu 
’Ia riro rā ’ei pā nō Mā’ohi nui 

Come il bambino é attaccato
A sua madre per il cordone ombelicale,
Così deve essere legato alla sua cultura, alla sua essenza.

Levati popolo ’ohi,
Tendi le tue braccia per non crollare,
Le radici della Neonauclea forsteri affondano nella sacra terra
Perché il suo tronco sia dritto e non si rompa.

O grande Tahiti che sparisce nei boschi,
O Tahiti dalle numerose cime,
La tua grande bellezza
Era lodata dai nostri antenati.
Tieni bene la corda sacra
Per legare solidamente la tua cultura
Che non si allenti,
Che non si affievolisca,
Ma diventi la fortezza del popolo ’ohi.

REO O TE HUITUPUNA

E reo tū
oro teie nō te huitupuna 
’A pāruru i tōoe  fenua, 
Te fenua i hi
’i ia oe 
’Eiaha e fa’aru’e i tāoe  peu 
’Eiaha tō reo ia morohi 
’O nā porotoru teie o tō vaerua 
                                                                      
oe reo, o tōoe ïa iho 
Tei nati ia
’oe i tōoe fenua 
reo o tōoe ïa ora ’e tō aho nui 
  
’A toro ‘āmui i tō ’tātou rima mānono 
I te u
’ihou ’a mātitititi ’ananahi 
’Eiaha e pee noa i te reru o te ao 
’A vai noa tātou i roto i te rūpehu 
  
’A mau i tō ta’ere mai te ti’arama o te ra’i
O
oia te ora o te hō’ē nūna’a 
M
ai te mōrī tūrama e arata’i i te tīpaera’a 
’Ia riro tō reo ’ei parau  faufa’a 

Questa voce è il richiamo dei nostri antenati,
Proteggi e cura la tua terra
Questa terra che si è presa cura di te
Non abbandonare mai le tue tradizioni
Che la tua lingua non cada nell’oblio!
È là il triangolo della tua anima

La tua lingua è l’essenza del tuo essere
Che ti unisce alla terra
La tua lingua è la tua voce, il tuo respiro

Tendiamo con forza le nostre mani
Verso la gioventù, affinché domani possa espandersi
Non lasciamoci accecare dai guai e dalle tentazioni del mondo
Di restare nell’oscurità

Manteniamo la nostra cultura come luce celestiale
Perché è la vita stessa del popolo
È come un faro che ci guida al suo porto
Possa la nostra lingua rimanere un tesoro!

Heiva I Tahiti 2023 – prima settimana
seconda serata
La seconda serata vede passare sulla scena due gruppi di danza, entrambi in categoria hura ava tau, dilettanti, i TAMARII AUTI NO RURUTU e TE ’ŌHIU MAEVA, per il canto i TAMARI’I MAHINA in categoria tārava Raromata’i  e i TAMARI’I TUHA’A PAE NO MAHINA in categoria tārava Tuha’a Pae.

TAMARII AUTI NO RURUTU
TE ’AREREIRA’A, L’Incontro
Presentano la tradizione tipica della loro isola che fanno rivivere ogni anno.
L’incontro, una delle usanze tradizionali che la popolazione di Rurutu conserva con cura. Il primo giorno dell’anno la popolazione si riunisce per augurare un felice anno nuovo e le case, decorate e abbellite sono aperte a tutti, per vivere insieme la gioia del primo dell’anno.
Il secondo giorno viene organizzato il giro dell’isola, ognuno va all’incontro dell’intera popolazione per augurare il felice anno nuovo. È l’occasione di ricordare le storie e le leggende dei vari siti, abilmente esposti dagli oratori.
Durante il giro dell’isola viene sollevata la pietra più antica, Uruururaupea, e tre pietre per ogni villaggio. Se si riesce ad alzare le pietre (fino a 170 kg!) è segno che l’incontro e l’augurio di buon anno nuovo è andato a buon fine. (https://www.facebook.com/HITOFFICIEL/videos/637287751791137)
La sera, cena danzante con tutta la popolazione dell’isola.
Nel caso di di turisti presenti sull’isola, sono calorosamente invitati a partecipare:
“Lasciati trasportare e vivi con noi questa tradizione che siamo orgogliosi di condividere con te”.
Di grande impatto e energia, come sempre per questo gruppo, autentico nei passi di danza e con costumi ben realizzati. Si sono divertiti a far sollevare le pietre più volte in scena, dai loro due campioni, un tane, uomo e una vahine, donna. Ottimi anche i musicisti della loro orchestra. (Link https://www.facebook.com/HITOFFICIEL/videos/1009989133470832)

Il gruppo TAMARI’I MAHINA si presenta con il tema TE TIARE MAURUA, IL FIORE dell’Isola di Maurua. (https://www.facebook.com/HITOFFICIEL/videos/819856549628254)

Sull’isola di Maurua viveva Hinaraure’a una ragazza molto bella, insieme alla sua famiglia. Trascorreva le sue giornate raccogliendo fiori, ed era responsabile delle preziose piume di ’ura. Un giorno, mentre dormiva, la pioggia cadde così forte da spazzare via le piume di ’ura.

“Horo e Hinaraure’a ê
Ua pau te ’ura, topatapata pûai mai te ua ’A horo, e tâponi”
“Fuggi Hinaraure’a,
le piume sono state spazzate via dalla pioggia, corri a nasconderti”

Terrorizzata e non volendo subire l’ira dei suoi genitori, Hinaraure’a, suo malgrado, decise di andarsi a nascondere. Triste, non riusciva a lasciarsi alle spalle la pianta di tiare (Gardenia tahitiensis) così cara al suo cuore. Andò a Ra’puaea per tagliarne alcuni rami. Grazie ai suoi animali totemici, custodi sacri della sua famiglia, viaggiò per le isole, Vavau, ’Ûporu, Havai’i e Mata’irea. Lungo il tragitto, Hinaraure’a piantò, in onore della sua isola, talee della pianta di tiare.

Aue ho’i ê tâ’u tiare iti ê
Tê hipahipa nei au i tô ’
oe nehenehe Tê ho’i nei au i tô ’oe no’ano’a ”
“Mio fiore così bello,
ammiro il tuo splendore, il tuo profumo mi inebria”

Possano tutti qui riuniti stasera, giovani e meno giovani, testimoniare l’origine della pianta di tiare. I figli della dea Hina vogliono cantare e declamare stasera sul palco di To’ata la storia e la fama di quest’isola sacra.

“’Ia ora te nûna’a Maurua, ’ia ora te tiare!”
“Lunga vita al popolo di Maurua, lunga vita alla pianta di tiare” (https://www.facebook.com/HITOFFICIEL/videos/957222235512616)
Il gruppo TAMARII AUTI NO RURUTU ha come tema:  E AMAITERA’I TAMA NŌ RA’IVAVAE A HAAFAUFAA I TE PARAU O TE HERE NATI HENUA, AMAITERA’i FIGLIO di RA’ivavae VALORIZZA l’Amore del SOLIDO LEGAME

Che il popolo ’ohi e il popolo di ’ohi Nui (https://www.facebook.com/HITOFFICIEL/videos/1516638475771229) possano vivere nella loro cultura.
Il grido di un uccello interpella il ’ohi. Segno che stanno arrivando buone notizie. L’uccello è un’emanazione degli dèi, ne è il messaggero.
E tu AMAITERA’i figlio di RA’ivavae, raccontami la storia della tua isola!
“Sono figlio di Ra’ivavae, isola prima chiamata Vavitu, poi Rangihā. Ra’ivavae oggi. Nome che viene dal cielo, significa: cielo aperto.
Ecco la storia della mia isola:
Il viaggio di Hiro detto anche Hiroraauari’i, dall’isola Rangihā alle Isole Hawai’i. Hiro viene da Rangihā. Ha il potere di governare la sua isola. È sacerdote di rito polinesiano per guidare il popolo nella relazione con il suo dio. Ha vissuto per molti anni in pace con la gente di Rangihā.
Venne espulso dalla sua isola natale perché aveva infranto le regole dei sacerdoti.
Imbarcò il suo equipaggio sulla barca Titiraina per navigare nelle altre isole. Ad ogni scalo sbarcava sull’isola alcuni membri del suo equipaggio e imbarcava con lui altre persone. Ad ogni sosta, dava un nome a ciascuno di loro per mostrare il suo infinito amore per la sua isola natale Rangihā che considerava come la propria madre.
Dal profondo della sua mente e del suo cuore, questo permetterà alla sua isola di sopravvivere.
Hiroraauari’i era un bel ragazzo. Era il frutto dell’amore degli antenati, pieno di conoscenza della saggezza e dell’intelligenza degli dèi.
Le isole dell’arcipelago delle Australi mantengono solidi e antichi legami basati su una percezione unica dell’oceano, visto come legame sociale.
L’oceano non separa le persone: le unisce.
La storia della Polinesia è intrinsecamente legata ai grandi viaggi di navigazione.
Hiro ha viaggiato nell’oceano Moana Nui a Hiva. Fece la sua prima sosta a Rarotata oggi chiamata Tupua’i. Lasciò Rarotata per andare a Eteroa oggi chiamata Rurutu poi a Niu’ova oggi chiamata Rimatara. Per raggiungere il suo obiettivo, continuò a viaggiare fino a Tahiti e Mo’orea. A quei tempi la gente era selvaggia. Il suo primo approdo fu nella città di Pape’ete poi Papeno’o, Ha’apape nella penisola, ritornando da Teauhupo’o a Puna’auia, ha circumnavigò l’isola di Tahiti.
Cercò di collegare le Isole Sottovento. Ma fallì perché la corda ancestrale era troppo corta. Cambiò direzione per andare in Nuova Zelanda. (https://www.facebook.com/HITOFFICIEL/videos/1796573650808974)

Il gruppo Ohi’u Maeva su testo dell’ecologista Jacky Bryant, racconta l’evoluzione del comune di Arue. (https://www.facebook.com/HITOFFICIEL/videos/1265423444346381)

Porionuu un tempo era un territorio maestoso. Nel tempo ha perso la sua grandezza ed è diventato Arue.
Questo comune, ricco di eredità e storie con i suoi nomi di fiumi, sorgenti e montagne, fornisce importanti informazioni sulle vicende che hanno portato gli abitanti dei luoghi a battezzarli così, e a ricostruire il nostro passato. (https://www.facebook.com/HITOFFICIEL/videos/961105291678004)
La presentazione delle specificità toponomastiche di ciascuno dei fiumi che attraversano Arue, riflettendo gli sconvolgimenti e la riscoperta dell’identità profonda.
Ohi’u Maeva cerca, attraverso questi ’aparima e ’ōte’a, (https://www.facebook.com/HITOFFICIEL/videos/801767978257039) di spiegare come il rimanere attaccati ai significati dei toponimi della propria terra natale permetta a ciascuno di noi di interrogarsi. Quanto mi conosco?
Da evidenziare la prestazione di Hugues Oopa, anche rinomato ballerino, come ’ōrero, oratore. (https://www.facebook.com/HITOFFICIEL/videos/175137978874165)

Heiva I Tahiti 2023 – prima settimana
terza serata
La terza serata vede salire in scena per la danza il gruppo della vicina isola di Mo’orea, O Tamari’i Afareaitu, per la categoria hura ava tau, amatori, il gruppo TOAKURA in categoria hura tau, professionisti: per il canto i TAMARII AUTI NO RURUTU in categoria tārava Tuha’a Pae e il gruppo REO PAPARA in categoria tārava Tahiti
Il gruppoO Tamari’i Afareaitu ha come tema Manava hurō, manava mamae, Il Piacere, l’AFFLIZIONE.
In precedenza, sull’isola di Tapua’emanu, (https://www.facebook.com/HITOFFICIEL/videos/496692702621660) dove governava la regina di Maupiti, la sera, si usava la strategia delle torce a punta che si pensava rappresentassero ogni abitante di Tapua’emanu, per ingannare il re di Bora Bora, costretto a ritirarsi insieme al suo esercito arrivato in canoa, remando silenziosamente per non farsi individuare.
Una giovane coppia vi viveva: Tema’atea e sua moglie. Ebbero un figlio, nato simile a un cane, che amavano profondamente. Una volta cresciuto, alto come un dirupo con la voce imponente come il tuono, spaventò sua madre che decise di abbandonare l’isola insieme al marito. Ta’iri’ari’a intrappolato e abbandonato dai suoi genitori, morì di dolore.
Qualche tempo dopo, Tema’iatea vahine rimase di nuovo incinta. Felici di questa notizia, la coppia iniziò a cercare due segni che potessero guidarli e riportarli a Tapua’emanu: il picco di Mai’ao e la stella Vera. (https://www.facebook.com/HITOFFICIEL/videos/832436051632987)
Arrivata a termine, la madre partorì un uovo, dal quale uscì una lucertola gialla, che respinse per tutta la vita, ancora ferita dalla perdita del suo primogenito.
Deluso, Fa’īre’are’a, la lucertola gialla, accettò la richiesta di suo padre di recarsi a Fa’arua sull’isola di Aimeho, al sacro marae Reia, luogo di culto, dei suoi antenati. Ferita ed esausta, la lucertola riuscì a raggiungere il suo obiettivo. Mentre esalava l’ultimo respiro, il suo corpo si girò, lasciando che il colore giallo del suo ventre si esponesse al sole, irradiando l’intera valle. L’isola cambiò così nome e fu battezzata Mo’ore’a, lucertola gialla. (https://www.facebook.com/HITOFFICIEL/videos/812725307102929)
Di buon livello l’orchestra di questo gruppo. (https://www.facebook.com/HITOFFICIEL/videos/568673672139421)
La ’ōrero, figura narrante, conclude chiedendo: “Tu figlio di Afareaitu, adesso sai da dove vieni, e tu, popolo di Tahiti, dalla bruma dorata, sai da dove vieni?”

Nel suo programma televisivo sulla Heiva, il critico John Mairai, in disaccordo con la versione di questo gruppo,, tiene a precisare l’origine dell’isola di Tahiti: pesce raccolto dal pastore Osmon verso il 1826, staccatosi dall’isola di Ra’iatea, si dirige verso est; avendo bisogno di liberarsi, i suoi escrementi generano l’isola di Mo’orea. John non trova opportuno il vantasi della propria provenienza dall’isola di Maiao, che non ha mai avuto peso nella storia polinesiana. 

Il gruppo TAMARII AUTI NO RURUTU, (https://www.facebook.com/HITOFFICIEL/videos/946746793107510) formato dalle stesse persone che hanno ballato ieri, riprende il tema della danza, L’Incontro durante il quale tutta l’isola festeggia l’anno nuovo. (https://www.facebook.com/HITOFFICIEL/videos/157906317298733)
Il gruppo REO PAPARA, (https://www.facebook.com/HITOFFICIEL/videos/1441774346579270) diretto da MIKE TEISSIER che é anche autore del tema, dei canti nonché compositore dei canti, presenta il tema TE MANA FA’AORA TUMU, L’Arte Ancestrale di Guarire. Gruppo composto da un centinaio di persone, nel quale sono stati rinforzati per l’hīmene tārava, gli au, le voci soffiate, che, dando il ritmo, sono il cuore della corale.

Il polinesiano ha la sua percezione della malattia. Per affrontare i problemi quotidiani della vita, infezioni, incidenti e incantesimi, seppe sviluppare la maestria nell’arte e nell’uso delle piante medicinali. La selezione, l’uso e i diversi esperimenti fatti con diverse piante autoctone hanno finito per curarlo e salvarlo.
La medicina tradizionale e la farmacopea occupavano un posto importante nella società polinesiana. Riunisce diverse discipline e il TAHU’A RA’au (praticante tradizionale) è al crocevia di varie specialità inscindibili: erborista, naturopata, guaritore, massaggiatore…
Nonostante la posizione riluttante delle persone facoltose (che possono permettersi le visite mediche) di fronte all’uso della medicina tradizionale, il pupu hīmene REO PAPARA  vuole, attraverso questo tema, allertare e mostrare al mondo l’urgenza e l’importanza di preservare, per imparare e ricordare le ricette disponibili, e le pratiche ad esse associate, ancora oggi detenute da alcune famiglie, riconosciute come guaritori tradizionali. Sottolinea come alcune malattie comuni siano diverse secondo la percezione indigena: se fisiche o mentali (disturbi comportamentali), i segnali di allarme, i rimedi e le cure più basilari o anche quelle meno diffuse, i luoghi dove si possono trovare le piante medicinali secondo la toponomastica, la modalità di pagamento o più precisamente la modalità di ringraziamento, all’insieme delle persone che contribuiranno alla cura del malato: il guaritore, i suoi assistenti, la famiglia del malato e coloro che donano gratuitamente le piante, rare di questi tempi, necessarie alla ra’au, la cura,.
Non esiste terapia, rimedio migliore del cantare, per il benessere, canta e celebra la tua terra. (https://www.facebook.com/HITOFFICIEL/videos/3131451480490166)
Per trovare un affiatamento simile a quello di Mike Tessier e Raumata Tetuanui, interpreti del ’ute paripari, l’elegia alla terra, senza vuoti nel fraseggio, bisogna risalire agli anni 90, con Pitate Teamo e Penina Hitetata del gruppo Tereia.

Il gruppo TOAKURA, che ha come capo gruppo e coreografa Mateata LE GAYIC, vanta la messa in scena di Moana’ura TEHEIURA e la composizione degli hīmene tumu, i canti tradizionali, di Mike TEISSIER. L’autrice del tema dal titolo VAERUA, L’Anima, è Mirose PAIA.
Gli rero, oratori, sono Teiva MANOI e Teariki FARAIRE.
Ta’aroa è rimasto nel suo guscio i completa oscurità (https://www.facebook.com/HITOFFICIEL/videos/295519076277971) sin dall’alba dei tempi. Il guscio era come un uovo che girava nello spazio infinito. Rumia era il nome di questa conchiglia.
Ta’aroa ha creato Ti’i, l’unico essere umano. È stato il primo essere umano in questo mondo.
Hina-te-’u’uti-maha-ai-tua-mea nacque dall’unione di Te-fatu e Fa’a-hotu, la primima divinità umana apparsa in questo mondo”.
Questo estratto da una delle versioni del mito polinesiano della creazione, è l’opportunità per rivisitare, la creazione dell’universo e, in particolare, dei primi esseri umani.
Così, quando uscì dal suo guscio chiamato Rumia, nella più grande oscurità, il dio Ta’aroa vide solo se stesso, nel nulla. Dalla stessa conchiglia Rumia creò il cielo, l’oceano, la terra e tutte le bellissime creature, (Link https://www.facebook.com/HITOFFICIEL/videos/543168547866943) comprese le divinità del Po, della notte, legate a questi spazi.
Visto che alcune creature mancavano dal grande guscio, avere la perfezione della sua maestosa creazione, decise di creare gli esseri umani nel mondo che più fosse loro congeniale. Scelse , l’artigiano supremo, per assisterlo fedelmente, con il nome di Tū-ma-Ta’aroa. Grazie a lui apparve la prima creatura umana di nome Ti’i. Isolato nel suo ambiente, Ti’i scoprì il mondo umano in formazione con Ao, l’airone bianco (https://www.facebook.com/HITOFFICIEL/videos/178143775053990) e Napotiti e Napotata, due spiriti del . Poi apparve Hina-te-’u’uti-maha-ai-tua-mea. L’incontro delle prime due creature umane non fu purtroppo senza conflitto, l’una e l’altra fregiandosi della propria legittimità. Invece di essere un duo, la coppia divenne un duello di creature, costringendo Tū-ma-Ta’aroa a intervenire per rivedere e mettere in discussione il proprio lavoro, dibattuto tra perfezione e perplessità. Vaerua, titolo del tema, ha diversi significati, con senso comune di entità doppia. Vaerua è l’anima, il doppio spirituale dell’entità fisica, non solo l’essenza, anche la forza e il potere emanati da questa entità. È dualità, Vaerua, l’anima che traspare attraverso Rumia e Ta’aroa, Tū-ma-Ta’aroa, Ti’i e Ao, Napotiti-Napotata e le due creature umane Hina-te-’u’uti-maha’i-tua-mea e Ti’i, nella loro individualità come nella loro complementarietà.
Orchestra di qualità anche per questo gruppo. (https://www.facebook.com/HITOFFICIEL/videos/598972512339578)