Proteste contro la sentenza che limita l’uso del catalano nelle scuole

Migliaia di cittadini hanno protestato per le strade di Barcellona contro una sentenza che impone il 25% di spagnolo nelle scuole della regione, dove vige il modello catalano di immersione linguistica.
Circa 35.000 persone, secondo le autorità cittadine, hanno sfilato con lo slogan Ara i sempre l’escola in català. La manifestazione – organizzata da Somescola, che rappresenta la maggior parte delle strutture didattiche locali – si è conclusa senza incidenti davanti alla Corte Superiore di Giustizia della Catalogna, l’organo che ha emesso la controversa sentenza.
Alla protesta hanno partecipato il presidente della Generalitat, Pere Aragonès, il presidente del parlamento regionale, Laura Borràs, l’ex presidente Quim Torra, e alte cariche politiche e istituzionali; cui si sono affiancati i rappresentanti di cinquanta importanti associazioni, enti e sindacati, tutti contrari alla sentenza del tribunale che nel 2020 ha imposto un quarto delle classi in spagnolo.
La sentenza è entrata in vigore lo scorso novembre dopo essere stata ratificata dalla Corte Suprema di Spagna, che ha respinto un ricorso del governo della Catalogna. Alla base della decisione di imporre il castigliano, la denuncia dei genitori di una bambina di 5 anni che frequenta la scuola pubblica Turó del Drac, i quali hanno preteso un insegnamento bilingue e non solo catalanofono. Il 50% richiesto dalla famiglia è stato ridotto al 25% dai magistrati.