Nella storia della Łiga Veneta, il 9 dicembre 1979 rappresenta un data di grande valenza: ai 9 boti, al Gran Café Municipal di Recoaro si tiene il primo congresso del movimento nato “par el autogoerno e la autodeterminathion de la nathion veneta”. In precedenza, per la verità, la Łiga Veneta aveva partecipato con un proprio candidato, Achille Tramarin, alle elezioni europee del 10 giugno 1979 all’interno della lista dell’Union Valdôtaine, che aveva aperto a partiti e movimenti autonomisti e federalisti.

Recoaro però rimane la prima uscita pubblica del movimento, un convegno più che un congresso, che fu aperto da una relazione di Achille Tramarin dal titolo “Autonomia veneta ed Europa”, con la quale si sottolineò che “oggi per i veneti è giunto il momento, dopo 113 anni di colonizzazione unitaria italiana, di riappropriarsi delle loro risorse naturali e umane, di lottare contro lo sfruttamento selvaggio che ha portato miseria, emigrazione, inquinamenti e sradicamento della propria cultura”.
I lavori furono piuttosto… vivaci, anche perché era la prima volta che si trovavano persone con storie, provenienze, culture diverse unite solo dall’amore per il Veneto. Tra gli interventi vanno ricordati quelli di Toni Alba e di Giulio Pizzati, che ci hanno lasciato già da qualche anno, e di altri come il marosticense Valerio Costenaro e Luigi Jijio Fabris, che ritroveremo poi tra i soci fondatori della Łiga con atto stipulato presso il notaio Todeschini a Padova il 16 gennaio 1980.
Sempre a Recoaro fu deciso di partire con il giornale “Veneto Łibaro”; di lì a poco ci sarebbe stato il secondo congresso a Feltre il 9 marzo 1980: il solco era stato tracciato e il movimento, in mezzo a mille difficoltà, arrivò alle elezioni politiche del 26 giugno 1983 quando ci fu il primo successo trionfale: 125.000 voti e due parlamentari eletti, Achille Tramarin alla Camera e Graziano Girardi al Senato, i primi parlamentari eletti in un movimento autonomista di una Regione a statuto ordinario. Tutti gli altri – Bossi e Lega Lombarda compresi – arriveranno dopo, alle elezioni del 1987 per la precisione. 1)
Il ricordo delle elezioni del 1983, alle quali partecipai come segretario provinciale a Vicenza e candidato, mi provoca ancor oggi una grande emozione, per l’incredibile partecipazione, per il puro spirito di volontariato, per i sacrifici di tanta gente che ci permise, con il solo autofinanziamento, di ottenere un risultato straordinario.
Cosa rimane a oltre quarant’anni di distanza? Nei vertici molto poco, purtroppo… siamo passati dalla “autodeteminathion de la nathion veneta” a “prima gli italiani”… Nella base, nei militanti è tuttavia rimasto lo spirito originario; che però deve essere valorizzato, non mortificato. E ora come allora, Viva San Marco!

N O T E

1) Per approfondire:
Gianfranco Cavallin, La vera storia della Łiga Veneta, ‎Zephyrus, 2010.
Francesco Jori, Dalla Łiga alla Lega, Marsilio, 2009.
Andrea Meneghini, Autonomai. Dalla nascita della Liga Veneta al referendum sull’Autonomia, Piazza, 2022.