David Grosclaude, consigliere regionale di Aquitania e delegato alle lingue regionali, ha deciso di entrare in sciopero della fame per denunciare il disinteresse – o meglio l’avversione – dello Stato centrale francese per la lingua d’oc e la sua salvaguardia. Grosclaude ha deciso di agire dopo che il governo di Parigi ha intralciato per un anno le iniziative votate contemporaneamente da due Regioni di lingua provenzale, Aquitania e Midi-Pirenei. Ecco il messaggio di Grosclaude:

Cari amici, le manifestazioni di disprezzo verso la nostra lingua da parte dello Stato si moltiplicano. L’ultima è stata la fatidica goccia che mi ha costretto a prendere provvedimenti che spero vogliate sostenere. È un’azione per difendere la dignità del nostro impegno a favore del riconoscimento della lingua occitana.
Il 27 maggio mi sono installato nella hall del palazzo della Regione a Bordeaux e ho iniziato uno sciopero della fame. Voglio denunciare la mancata risposta dello Stato a un progetto votato dall’assemblea regionale di Aquitania e dall’assemblea regionale di Midi-Pirenei, nel giugno 2014. Un anno fa!
Questo progetto, per essere ufficialmente adottato, non richiede altro che la pubblicazione di un decreto sulla Gazzetta Ufficiale. Parlo della creazione dell’Office Public de la Langue Occitane (OPLO) sotto forma di un “gruppo di interesse pubblico” (GIP). Sarà un organo interregionale per promuovere una politica a favore della lingua occitana in diversi settori e volto allo sviluppo del linguaggio. Bisogna infatti interrompere la rarefazione dei locutori, anzi aumentarne il bacino, ed è per questo che il progetto è rivolto principalmente alle giovani generazioni
Non è assolutamente accettabile che le delibere di due assemblee regionali siano trattate con così scarsa considerazione, per non dire disprezzo. Questo non fa che fornire argomenti a chi pensa che la politica consista soltanto nel fare promesse che non verranno mai mantenute.
Quando due Regioni decidono di perseguire una politica comune per promuovere la nostra lingua, che come sappiamo è minacciata, lo Stato non solo è assente, ma si mette di traverso. E ciò avviene anche per altre questioni legate alla nostra lingua. Gli ostacoli del governo centrale quando si tratta di affrontare la questione delle cosiddette lingue regionali sono ricorrenti.
Nel 2013 sono stato invitato a partecipare ai lavori di una commissione sulla pluralità linguistica, su iniziativa del ministro della Cultura. La commissione ha intervistato decine di persone, ha lavorato per diverse settimane, ha richiesto numerosi incontri. Ne è scaturita una relazione con proposte molto concrete e facilmente applicabili. Non è stato fatto nulla. Che spreco!
Voglio sottolineare che, come rappresentante eletto, ho lavorato al progetto dell’Office Public de la Langue Occitane con il sostegno del presidente della Regione Aquitania e con il pieno sostegno dei servizi e in perfetto accordo con il mio collega di Midi-Pirenei.
Mentre il mandato regionale eletto volge al termine credo che devo rispondere. Prendo le mie responsabilità di scelta e ognuno deve prendere la sua.
Siamo ostacolati e, a mio avviso, trattati con disprezzo. Faccio appello allo Stato e in particolare ai suoi servizi centrali affinché questa situazione finisca. Voi conoscete il mio impegno per la lingua, io conto sul vostro sostegno. Vi ringrazio.

È possibile e consigliabile firmare una petizione in sua difesa, diretta al governo francese e organizzata da Peio Roth a questo indirizzo.

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