Repubbliche marinare? La solita invenzione italiota (anzi elvetica)

Il concetto di “repubbliche marinare” fu l’invenzione di uno storico svizzero, Jean Charles Leonard Simonde de Sismondi (Ginevra 1773-1842), che lo riporta nella sua monumentale Storia delle repubbliche italiane del medioevo, sedici volumi editi tra il 1807 e il 1818: lo sostiene Ermanno Orlando nel suo Le repubbliche marinare, pubblicato di recente dal Mulino.
Orlando insegna storia medievale all’Università per Stranieri di Siena e ha all’attivo numerosi studi sulla Serenissima, da Venezia e il mare nel Medioevo, ad Altre Venezie: il dogado veneziano nei secoli XIII e XIV: giurisdizione, territorio, giustizia e amministrazione.

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Il concetto di “repubblica marinara”, quasi del tutto assente durante il risorgimento, verrà invece valorizzato nel periodo fascista, “facendone un potente strumento di propaganda e di elaborazione ideologica”, racconta Ermanno Orlando. In questo clima nasce l’idea di adottare il simbolo delle quattro repubbliche nello stemma della marina militare italiana, che viene approvato nel 1941 e ufficialmente adottato soltanto nel 1947. In soldoni: la bandiera della marina italiana poggia sull’invenzione ottocentesca di uno svizzero… Niente male!
Credo che la ricerca di uno studioso così autorevole un po’ di imbarazzo nelle alte sfere della marina italiana dovrebbe suscitarlo, così come negli autori di centinaia e centinaia di testi adottati dalla scuola italiana di ogni ordine e grado, che hanno vergognosamente mortificato la storia della Serenissima Repubblica Veneta nelle poche righe dedicate alle fantomatiche “repubbliche marinare”. Ammesso che laggiù, in Italia, l’imbarazzo sappiano cosa sia.